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Luis Nazario de Lima, in arte Ronaldo, compie oggi 38 anni. L’attaccante brasiliano fu registrato all’anagrafe brasiliana il 22 settembre 1976, ma in realtà nacque il 18. Comunque sia, per lui, oggi sono 38 candeline sulla torta di compleanno. Abbiamo voluto omaggiare quel giocatore incredibile capace di far emozionare il mondo intero con giocate sensazionali che gli sono valsi titoli, palloni d’oro e l’etichetta di “Fenomeno”. Ecco la carriera, vincente e sfortunata, di una della leggende del calcio.
Un giovane Ronaldo mosse i suoi primi passi nel mondo del calcio in Brasile, suo paese d’origine. Esperienza nelle giovanili del Cruzeiro prima del trasferimento in Europa, in Olanda, a soli 18 anni. Nella patria dei tulipani fu il PSV ad attenderlo. Con la squadra olandese Ronaldo mostrò subito le sue enormi qualità fisiche e tecniche. Rapidità, dribbling e un incredibile fiuto del gol lo fecero balzare subito agli onori della cronaca. Il periodo olandese si chiude con 54 reti in 57 gare. Nell’estate del 1994 vince la Coppa del Mondo col Brasile senza però scendere mai in campo. Su di lui piombarono gli osservatori dei principali team europei: lo acquistò il Barcellona nel 1996 per 20 milioni di dollari. Con i blaugrana, la media gol fu pazzesca e arrivò anche il primo titolo della sua carriera con la vittoria della Coppa delle Coppe contro il Psg. Massimo Moratti, allora presidente nerazzurro, si innamorò di quel fantastico attaccante e lo portò a Milano pagando l’intera clausola di rescissione fissata intorno ai 50 miliardi di Lire. All’ombra della Madonnina, Ronnie ormai diventato “Il Fenomeno” fece impazzire il mondo intero con giocate strepitose e gol a raffica. Portò l’Inter al trionfo in Coppa Uefa nel 1997/1998. Nell’estate del 1998 ci furono i Mondiali francesi. Ronaldo titolarissimo del Brasile portò la squadra fino in finale. A poche ore dal match, Ronnie ebbe un malore con delle convulsioni. Sotto un certo punto di vista fu l’inizio della fine di quel fantastico giocatore. Riuscì a giocare la partita senza incidere ma alla memoria di tutti ci fu la discesa dalla scaletta dell’aereo. Un Ronaldo quasi sorretto dai compagni per non farlo cadere a terra. Da quel momento ci furono una serie interminabile di infortuni al suo ginocchio maledetto. Il 12 aprile 2000, il Fenomeno tornò in campo dopo il lungo infortunio durante la finale di Coppa Italia tra Inter e Lazio. Ronnie, nel tentativo di un dribbling, ruppè il tendine rotuleo del ginocchio destro. Si temette per la sua carriera ma dopo 2 anni di riabilitazione, Ronaldo tornò il Fenomeno e nel 2002 e fu decisivo con la sua Nazionale. In Corea portò i verdeoro al trionfo segnando anche in finale. A fine estate passò al Real Madrid per essere la stella dei “galacticos”. In maglia blanca divenne meno esplosivo ma il fiuto del gol restò letale: 177 partite con 104 reti. Al Real vinse un solo titolo e nel Gennaio del 2007 decise di far ritorno in Italia nel Milan. Chiude la stagione con 7 reti in 14 gare. L’anno successivo, pronto a prendersi di nuovo il ruolo di leader, ebbe un altro tragico infortunio, rompendosi questa volta il tendine rotuleo del ginocchio sinistro.
Ronnie prova a tornare quello di un tempo ma i troppi infortuni e i chili di troppo, lo allontanano dal calcio europeo. Torna in Brasile al Corinthians dove sigla gli ultimi 35 gol della carriera in due stagioni. Il 7 Giugno 2011, decide di abbandonare il calcio giocato.
Complessivamente tra squadre di club e Nazionali ha collezionato 653 presenze e 447 reti con una media di realizzazione pari a 0,68 gol/partita, 2 Mondiali, 2 Palloni d’oro, 3 Fifa World Player, 1 Scarpa d’Oro, 2 Coppe Americhe, 1 Confederations Cup e altre coppe e campionati nel suo invidiabile palmares. L’unica pecca di questa bacheca è la mancanza di una Champions League.
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