Cristiano Ronaldo, alla seconda presenza con la maglia dell’Al Nassr (e dopo il contratto milionario che è riuscito a strappare alla squadra saudita), non solo non riesce a pungere nel derby contro Al Ittihad, altra squadra di Riad, ma viene anche eliminato dalla Supercoppa.
Niente finale, quindi, per CR7 che, dopo la delusione con il suo Portogallo, eliminato dal Marocco ai quarti di finale dei Mondiali in Qatar, e la brutta parentesi con il Manchester United, non è ancora riuscito a sfondare neanche nel campionato dell’Arabia Saudita.
Al King Fahd International Stadium di Riad, il teatro della sfida di Supercoppa italiana tra Milan e Inter, in cui a uscire vincitori (e con un rotondo 3-0) sono stati gli uomini di Simone Inzaghi, Cristiano Ronaldo ha di nuovo abdicato, probabilmente a sé stesso.
Il cinque volte Pallone d’oro, che ha strappato un contratto milionario – il più ricco di sempre – all’Al Nassr dal primo gennaio 2023, alla sua seconda presenza con la maglia del club saudita non solo non ha ancora messo a segno neanche un gol, ma oggi si è anche dovuto arrendere Al Ittihad, la squadra allenata dal suo connazionale Nuno Espirito Santo, nella semifinale di Supercoppa (saudita, ovvio).
Con un altrettanto rotondo 3-1, e sempre in un derby, gli uomini di Rudi Garcia sono passati subiti in svantaggio grazie al gol di Romarinho che, a differenza di CR7, si è preso la scena contribuendo, da assistman, anche alle reti di Abderrazak Hamdallah, al 43esimo, e a quella della definitiva sconfitta di Muhannad Shanqeeti. A nulla è servito il gol di Anderson Talisca, al 67esimo.
Si conferma, quindi, un periodo non semplice per Ronaldo che, nel Golfo Persico, ma in Qatar, è stato dapprima messo da parte dal commissario tecnico portoghese, Fernando Santos, ai Mondiali di calcio (forse la sua ultima occasione), e poi ai quarti di finale ha dovuto lasciare la scena al Marocco, la vera sorpresa nella spedizione mediorientale a cui non ha partecipato l’Italia di Roberto Mancini (speriamo per l’ultima volta). Se non bastasse, in effetti, al Lusail Stadium ha anche trionfato il suo “nemico”, si fa per dire, di sempre, Lionel Messi, con la maglia dell’Argentina e anche da assoluto protagonista.
I suoi guai calcistici, però, non sono iniziati certo in Qatar, o in Arabia Saudita. Poco prima dell’inizio della coppa del mondo, infatti, il fenomeno di Madeira ha rotto definitivamente i ponti con il Manchester United, il club che più di tutti ha fatto conoscere la sua stella in giro per il mondo, polemizzando soprattutto con il suo allenatore, Eric ten Hag, che troppo spesso lo aveva escluso dagli undici titolari con i Red Devils. Poi, sì, è stato anche “licenziato”, ma di comune accordo, proprio durante il torneo targato Fifa.
Chissà poi se potrà gioire una volta tornato in Italia, quando verrà, pare, a testimoniare contro la Juventus spiegando che lui quella famosissima carta segreta sulla manovra stipendi proprio non l’ha firmata. E chissà, ancora, se invece la società bianconera, messa molto peggio di lui ora come ora, potrà finalmente dargli quei 19,6 milioni di euro che gli spettano e che ancora, a distanza, di anni non ha ancora ricevuto. Sicuramente, dice qualcuno, potrà dormire sonni tranquilli, perché Ronaldo non sarà squalificato, né per un mese, né per più tempo, cosa che, invece, rischiano molti suoi ex compagni di squadra proprio all’epoca di Torino.
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