Secondo quanto riporta l’edizione odierna di Libero, Cristiano Ronaldo sarebbe finalmente pronto a parlare con i pm che stanno indagando sui conti della Juventus nell’inchiesta Prisma che, tra l’altro, ha portato alla squadra di Massimiliano Allegri anche una penalizzazione di 15 punti in classifica, e nel campionato in corso. Il campione portoghese, di cui si parla principalmente per una “carta segreta” che avrebbe dovuto garantirgli quasi 20 milioni di euro, dicono dal suo entourage, spiegherà di non aver mai firmato il documento, su cui invece c’è la firma dell’allora direttore sportivo, Fabio Paratici.
Ma il viaggio di Ronaldo a Torino ha anche un altro scopo: richiedere i soldi che gli spettano, quei 19,6 milioni di euro (in effetti), che non riguardano, però, nessuna side letter che gli investigatori hanno trovato a maggio del 2022 e che, più di qualsiasi altra cosa, inguaia la Vecchia Signora, dal punto di vista penale, ma anche sportivo. Infatti, non è detto che la Juventus non possa ancora essere sanzionata dalla Figc e, quindi, dalla procura federale.
Arrivato in pompa magna nell’estate del 2018 con la speranza di riuscire finalmente a riportare a Torino la Champions League, Cristiano Ronaldo si è rivelato per la Juventus uno degli acquisti più sbagliati degli ultimi anni. La coppa dalle grandi orecchie è sbarcata ovunque tranne che nel capoluogo piemontese, l’esborso economico non è valso la candela e, ora, gli accordi (pare sottobanco) con il campione portoghese potrebbero inguaiare ancora di più la Vecchia Signora che già, dal punto di vista sportivo, ma anche penale, non sta vivendo il suo periodo migliore.
C’è chi pensa, infatti, che l’inchiesta Prisma della Procura di Torino, guidata da Marco Gianoglio e i sostituti procuratori Ciro Santoriello e Mario Bendoni, possa portare a un’ancora più pesante penalizzazione per la squadra di Massimiliano Allegri, già privata di 15 punti venerdì dalla Corte d’appello federale della Figc nella riapertura del caso plusvalenze. Come andrà ancora non si sa, anche perché ci sono da capire le motivazioni che hanno portato Luigi Mario Torsello ad andare oltre le richieste del procuratore Giuseppe Chinè, fatto sta che il filone giudiziario, secondo quanto riporta Libero, potrebbe arricchirsi di nuovi elementi.
Il fenomeno dell’Al Nassr, che non è riuscito ad andare in gol nel suo debutto in Arabia Saudita, prima che il giudice per l’udienza preliminare decida di rinviare a giudizio gli ex dirigenti bianconeri, dovrebbe essere sentito dai magistrati, che lo stanno “corteggiando” da mesi, e che soprattutto vogliono spiegazioni sulla famigerata “carta segreta” indirizzata a lui, di cui si parlava nelle intercettazioni e che è stata effettivamente trovata dalla Guardia di Finanza a maggio del 2022.
Nell’incontro che, dicono dal quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, avverrà all’aeroporto Sandro Pertini di Caselle, e in cui Ronaldo si presenterà con il suo jet privato accompagnato dai suoi legali, l’ex Real Madrid intende spiegare che lui di documenti non ne ha firmati, per lo meno non quelli incriminati. Anche nella versione trovata dagli inquirenti, infatti, l’unico ad aver messo la firma sulla scrittura privata è stato l’ex direttore sportivo Fabio Paratici. E questo tanto basta ai magistrati per incastrare, ulteriormente, la Juventus, che dovrà rispondere anche per le quattro mensilità non percepite dai calciatori nel periodo del lockdown, ma che sono comunque state date ai bianconeri in altri momenti.
Ma il suo viaggio di ritorno a Torino da quel giorno in cui, sempre da Caselle, era partito per Manchester, e per tornare ai Red Devils – questa una mossa sbagliata di CR7 -, non sarà solo per dovere, anzi. Nell’occasione, Ronaldo tornerà a battere cassa alla Juventus, che ancora deve dargli quei 19,6 milioni di euro (gli stessi del documento incriminato) che, come hanno fatto sapere dal suo entourage, gli sono dovuti “secondo accordi presi ‘in chiaro’ e non garantiti da alcuna carta segreta“.
Ma anche per farsi una bella cena nel suo ristorante preferito dell’epoca in cui era un calciatore bianconero, “La Credenza” di San Maurizio Canavese, il cui oste saprà per primo quando il fenomeno di Madeira tornerà in Piemonte, anche perché, pare, abbia già un tavolo prenotato, per quattro: lui, la compagna Georgina, il legale e il procuratore.
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