Rosaria Aprea, 24 anni, l’ex miss diventata un simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, è stata condannata a tre anni per stalking ai danni dell’ex compagno Pasquale Russo. Il procedimento di primo grado si è concluso con le condanne anche per le amiche e, secondo l’accusa, complici Jeanette Boutria, 28 anni di Portico, condannata a 2 anni e 4 mesi, e Marianna Bifone, 26 anni, condannata a 18 mesi. Aprea, ai domiciliari da gennaio, non andrà in carcere: i suoi avvocati hanno già depositato la revoca della misura restrittiva. La condanna è relativa a quanto accadde la scorsa vigilia di Natale, quando la 24enne, accompagnata dall’amica, violò l’ordine restrittivo imposto dal giudice e si recò a casa del padre dell’ex.
Lo scorso dicembre Aprea e Boutria si erano recate a Macerata, a casa del padre di Russo, per prendere il figlio di 4 anni, avuto durante la loro precedente relazione. In quell’occasione avrebbe violato l’ordinanza restrittiva emessa dal tribunale l’anno prima dopo che l’ex miss aveva cercato di investirlo con la sua auto, almeno secondo la ricostruzione di Russo.
Diversa invece la ricostruzione del primo e del secondo episodio, che poi ha portato alla condanna, da parte della difesa della giovane, assolta dall’accusa di aggressione e diffamazione.
Gli avvocati della 24enne hanno già annunciato il ricorso in Appello, sottolineando come il giudice non abbia tenuto in considerazione che la giovane si recò a casa dell’ex suocero per prendere il figlio dopo aver ottenuto l’affido privilegiato, ma a causa dell’ordine restrittivo, il tribunale aveva stabilito che lo scambio del piccolo doveva avvenire tramite i nonni.
Rosaria Aprea era diventata un volto simbolo della violenza contro le donne dopo che nel 2013 il compagno di allora, Antonio Caliendo, la picchiò selvaggiamente, spappolandole la milza con un calcio. La sua storia e il suo coraggio commossero l’Italia, facendola arrivare fino alle passerelle del concorso di bellezza per eccellenza dove vinse la fascia di Miss Eleganza.