La nuova operazione di “saldo e stralcio” potrebbe prevedere che gli importi fino a 1000 euro vengano cancellati mentre per quelli che si aggirano tra i 2000 e i 2.500 euro fino al 2015 vengano saldati soltanto al 20%, mentre il restante 80% sarà poi tagliato.
Ecco cosa ci potrebbe essere tra le varie ipotesi che interesseranno il prossimo saldo stralcio.
Giorgia Meloni, la neo eletta presidente del Consiglio sembra essere pronta nel realizzare una legge che va a cancellare le cartelle esattoriale con importi medio-bassi.
Durante l’emergenza sanitaria, l’invio degli avvisi era stata sospesa anche se poi è ripartita già nel mese di settembre del 2021.
Molto probabilmente però in questi mesi l’arrivo di una comunicazione simile potrebbe pesare molto di più su imprese e famiglie visto anche il costante aumento dei consumi per l’energia elettrica.
Infatti, dalla fine dell’estate, il fisco ha notificato già 10 milioni di cartelle mentre, per questi ultimi quattro mesi, sembra che siano in previsione l’invio di altri 5 milioni di comunicazioni simili.
Di questi invii soltanto 56% possono essere considerati come cartelle pazze, ossia di errori fatti nel momento in cui il debito sia già decaduto o già stato saldato.
All’interno della bozza di convenzione portata avanti dall’Agenzia delle entrate e dal Ministero dell’Economia per quanto riguarda quel periodo di tempo che andrà tra il 2022 e il 2024 si va a stabilire che entro l’anno in essere, soltanto il 70% delle cartelle ricevute tra il 2020 e 2021 saranno riscosse.
A tutto questo si vanno poi ad aggiungere i tempi dimezzati per il saldo di avvisi bonari ricevuti dall’agenzia a seguito dei controlli sulle varie dichiarazione dei redditi.
A partire dal 4 settembre la regolazione dell’IVA e dell’Irpef avviene entro 30 giorni a differenza dei 60 giorni concessi in passato.
E questo è un argomento su cui Giorgia Meloni ha parlato a lungo, affermando: “Sarà necessario – ha detto Meloni nel discorso programmatico alla Camera – mantenere e rafforzare le misure nazionali a supporto di famiglie e imprese, sia sul versante delle bollette che del carburante. Un impegno finanziario imponente che drenerà gran parte delle risorse reperibili e ci costringerà a rinviare altri provvedimenti che avremmo voluto avviare già nella prossima legge di Bilancio”
L’idea è quella di realizzare un nuovo DL aiuti insieme alla legge di bilancio in cui non mancherà una nuova sanatoria per le cartelle in vista del prossimo anno il piano di “saldo e stralcio” .
Quest’ultima potrebbe addirittura prevedere la cancellazione di cartelle fino a 1000 euro e un pagamento soltanto del 20% di cartelle che partono da un minimo di 2000 euro fino ad un massimo di 2.500 euro.
Si è pensato poi di introdurre anche alla rottamazione quater per debiti con importi più alti e con tutte quelle sanzioni con una riduzione del 5% insieme ad una rateizzazione quinquennale o, molto probabilmente, decennale.
Un’altra ipotesi potrebbe essere quella che riguarda le pendenze per coloro che ancora non hanno ricevuto le cartelle esattoriali.
In questo caso ci si potrebbe trovare di fronte ad una tregua fiscale. Infatti Il Messaggero fa riferimento ad una formula 5 + 5 ossia una sanzione del 5% insieme ad una ratizzazione divisa in 5 anni.
In base agli ultimi dati condivisi dal MEF, sembra che i contribuenti abbiano ancora in atto un piano di pagamento e che quindi ancora non hanno finito di pagare le rate che interesseranno sia il 2022 che il 2023.
Invece, altri 532.000 contribuenti, hanno perso i benefici della definizione agevolata poiché non hanno proseguito con il pagamento delle rate.
Infatti, sono circa 2,5 miliardi di introiti assenti nelle casse dello Stato. Per le cartelle del 2022, l’ultima data utile per effettuare il pagamento è il 30 novembre.
Sempre per quanto riguarda il fronte fiscale è molto importante ricordare che la manovra del nuovo governo potrebbe anche introdurre un taglio del cuneo fiscale insieme alla flat Tax del 15% per tutte le partite IVA per un importo pari a 80.000 euro.
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