Rovigo, donna trovata in casa con un proiettile in testa: a ucciderla sarebbe stato il figlio di 8 anni

Dopo il ritrovamento della pistola con cui sarebbe stata uccisa Rkia Hannaouoi, nelle campagne intorno casa, gli inquirenti hanno avanzato una nuova ipotesi sulla morte della 31enne. 

la zona di Ariano Polesine
la zona di Ariano Polesine – Nanopress.it

A uccidere la donna, trovata agonizzante in casa, sarebbe stato uno dei figli, un bambino di 8 anni, che avrebbe utilizzato la pistola del vicino di casa, colpendo la madre con un proiettile in testa. L’arma è stata rinvenuta – nelle scorse ore – in un campo vicino casa ad Ariano Polesine, in provincia di Rovigo. L’allarme era stato lanciato lo scorso martedì pomeriggio proprio dai figli, che avevano allertato il papà. In quel momento l’uomo era al lavoro nei campi.

La donna, soccorsa dai sanitari del 118 mentre era ancora viva, era deceduta qualche ora dopo, per le conseguenze del ferimento con il proiettile. Non è chiaro però dove sia stata uccisa la donna, perché la quantità di sangue in cucina, dove è stata soccorsa dai sanitari del 118, non parrebbe essere talmente ingente da confermare che il delitto sia avvenuto proprio in quella stanza.

Svolta nelle indagini sulla donna morta ad Ariano Polesine

Clamorosa svolta nel giallo della morte di Rkia Hannaoui, la donna di 31 anni, morta lo scorso mercoledì, dopo il ricovero in ospedale. Sembra che la donna – uccisa da un proiettile alla testa – sia stata uccisa dal figlio di 8 anni. Stando a quanto riferisce Il Resto del Carlino, il bambino avrebbe sparato accidentalmente alla madre, con la pistola del vicino di casa. Non è chiaro come il piccolo si sia procurato l’arma, che questa mattina è stata ritrovata nelle campagne vicino casa della vittima.

Carabinieri
Carabinieri – Nanopress.it

La pistola sarebbe di proprietà del vicino di casa, che è un cacciatore e che possiede diversi fucili. Al momento è stata aperta un’indagine a carico di ignoti e nessuna persona risulterebbe ancora iscritta nel registro degli indagati.

I risultati dell’autopsia

Il primo ad accorrere sul posto era stato proprio il vicino di casa, che aveva raccontato di uno svenimento della donna, per via del Ramadan. L’esame autoptico ha escluso che il colpo sia stato esploso a distanza ravvicinata. Il proiettile sarebbe entrato dalla parte sinistra del cranio e sarebbe stato poi trovato nella parte destra del cranio.

Non è chiaro però dove sia stata uccisa la donna, perché la quantità di sangue in cucina, dove è stata soccorsa dai sanitari del 118, non parrebbe essere talmente ingente da confermare che il delitto sia avvenuto proprio in quella stanza. I figli della donna, entrambi minori, saranno ora ascoltati in sede protetta, per chiarire se realmente sia stato proprio il più piccolo a cliccare sul grilletto.

Impostazioni privacy