Ruba per fame: la Cassazione annulla la condanna al clochard

annullata sentenza contro clochard, ha rubato per fame

Ha rubato piccole quantità di cibo perché spinto dalla fame e per questo, secondo la Corte di Cassazione è annullabile la condanna per furto inflitta a un clochard di Genova. L’uomo aveva sottratto dei wurstel e del formaggio da un supermercato, presentatosi alla cassa per pagare solo un pacco di grissini è stato segnalato alla vigilanza da un cliente del supermercato che lo aveva visto trafugare altro cibo.

Del resto lo cantava anche Fabrizio De André, genovese come il soggetto coinvolto in questo caso di cronaca, in “La mia ora di libertà”:

Ora sappiamo che è un delitto
il non rubare quando si ha fame
ora sappiamo che è un delitto
il non rubare quando si ha fame.

“Il fatto non costituisce reato” è quanto stabilito dalla Cassazione che annulla la condanna inflitta in secondo grado all’uomo senza fissa dimora.
Nel febbraio del 2015 i giudici della Corte di Appello di Genova avevano confermato la pena, già inflitta in primo grado, a sei mesi di reclusione, con la condizionale, e una multa di 160 euro. Ma la Cassazione ribalta completamente il giudizio. Ha rubato cibo per il valore di 4 euro per “far fronte” alla “imprescindibile esigenza alimentare”, così il gesto dell’uomo è stato giudicato dalla Corte legittimo.

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