Ruby ter: Berlusconi rinviato a giudizio per corruzione in atti giudiziari

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Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio con l’accusa di corruzione in atti giudiziari nell’ambito dell’inchiesta Ruby ter. L’ex presidente del Consiglio dovrà comparire davanti ai giudici della quarta sezione penale di Milano il prossimo 5 aprile.
Secondo l’accusa Berlusconi avrebbe versato circa 10 milioni di euro a una ventina di olgettine, per indurle a mentire durante il processo su ciò che accadeva nelle “cene galanti” di Arcore. Oltre ai soldi avrebbe fatto loro diversi regali di grosso valore. Alla sola Ruby Rubacuori, al secolo Karima el-Mahroug, la marocchina simbolo dello scandalo dopo aver trascorso tre serate a Villa San Martino, sarebbero andati circa 7 milioni per «negare falsamente che aveva avuto rapporti sessuali con Berlusconi».

La difesa: «A processo per reato di generosità»

Questo il commento dell’avvocato, Federico Cecconi, che difende l’ex Cavaliere insieme al professor Franco Coppi: «Prendiamo atto di questo rinvio a giudizio. In dibattimento confidiamo di riuscire a dimostrare l’estraneità di Silvio Berlusconi, ma il rischio concreto è che per la prima volta si proceda a processarlo per il reato di generosità».

La notizia del rinvio a giudizio arriva pochi giorni dopo quella che Berlusconi risulta di nuovo indagato per corruzione in atti giudiziari, sempre per i presunti pagamenti illeciti. Giuseppe Spinelli, storico ragioniere del leader di Forza Italia, ha raccontato che Berlusconi avrebbe continuato a pagare alcune delle ragazze che partecipavano alle cene di Arcore tra la primavera e la fine del 2015.

Berlusconi: «Sono di nuovo al centro e tornano ad aggredirmi»

Anche lo stesso leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha detto la sua circa il rinvio a giudizio: «Oggi siamo di nuovo al centro della scena politica e cosa succede? Che certa magistratura torna ad aggredirmi» e poi precisa: «Il cosiddetto processo Ruby ha danneggiato in modo drammatico la reputazione delle persone coinvolte. Molte ragazze sono state fatte passare letteralmente per prostitute, e mi sono solo sentito in dovere di aiutarle. Per molte ragazze sono saltati matrimoni e relazioni affettive» e quindi conclude: «Le ho aiutate, le aiuto e le aiuterò, alla luce del sole con bonifici bancari, il mezzo più trasparente e tracciabile che esiste. Uno strano modo quello di comprare il silenzio di qualcuno raccontandolo a migliaia di persone».

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