Era il 18 novembre quando si disse addio a Jonah Lomu, la leggenda del rugby neozelandese, scomparso improvvisamente a 40 anni per i noti problemi ai reni che lo affliggevano da tempo e che l’avevano portato nel 2004 anche a subire un trapianto. Ebbene, un suo compagno di team All Black, Joeli Vidiri, ha affermato che “Dietro la sua morte c’è la creatina, ne prendevamo prima e dopo gli allenamenti”. Vidiri ora soffre della stessa sindrome nefritica del compianto fuoriclasse. Arriva però una secca smentita da parte del medico della squadra di allora.
Il 42enne Joeli Vidiri punta il dito proprio contro l’integratore che aiuta anche a sviluppare la massa muscolare e aumenta l’energia, ma che – secondo studi affermati – può provocare scompensi gravi ai reni, soprattutto se assunta in grandi quantità. “La mescolavamo all’acqua e la prendevamo prima e dopo gli allenamenti – ha raccontato l’ex-giocatore – Lomu di meno perché doveva assumere anche dei farmaci per la sua malattia”. Non si fa attendere troppo la replica di John Mayhew, ex medico degli All Blacks che ha affermato che “Lomu non ha mai ricevuto indicazione di assumere creatina da me. Ad ogni modo credo che i problemi ai reni siano iniziati ben prima dell’attività sportiva, molto probabilmente in età scolare.
La scomparsa del campione è stata una grave perdita per lo sport e anche per lo spirito che rappresenta: Jonah Lomu se n’è andato improvvisamente a 40 anni, tradito da quei reni che l’hanno fatto penare per tutta la vita. Non si era mai arreso a questa insufficienza e non aveva accettato quello che per molti sarebbe stato un sinonimo di abbandono di ogni sogno sportivo. Invece, Lomu era riuscito a diventare uno dei più forti di tutti. Il più forte di sempre? Il giudizio è soggettivo, quel che rimane è la storia di un fuoriclasse assoluto.
La patologia che l’aveva colpito era la sindrome nefrosica, una malattia rara che lo portò ad abbandonare la disciplina nel 2002 visto che era diventato ormai impossibile continuare lo sport a livelli agonistici. Nel 2004 il trapianto e la continua dialisi che si era resa necessaria per la sopravvivenza. Poi, a novembre, la scomparsa, che è stata comunicata dall’ex-medico degli All Blacks, John Mayhew. Lomu era appena tornato proprio da Londra via Dubai con la terza moglie. La sua carriera è stata eccezionale. Dotato di un fisico statuario di 196 centimetri per 119 chilogrammi, Lomu ha collezionato ben 37 mete in 63 caps con gli All Blacks nel corso di otto stagioni (non molte, proprio per via della malattia) con un debutto stratosferico a soli 18 anni contro la Francia nel 1994. Velocità straordinaria – 10.8 sui 100 metri – e potenza devastante, ha cambiato il modo di intendere il gioco, più spettacolare e popolare.