Ore di angoscia per Salman Rushdie, a seguito dell’attentato subito e delle gravi ferite riportate. Nella notte ha ripreso a respirare da solo e riesce a parlare ma le sue condizioni rimangono critiche. Resta in ospedale e rischia addirittura di perdere l’occhio destro.
Lo scrittore, aggredito e ferito da un giovane che è riuscito a portare a segno ben tre coltellate al collo e quattro all’addome durante un festival letterario nello Stato di New York, al Chautauqua Institution, versa ancora in condizioni gravissime.
Per l’autore dei “versi satanici”, infatti, ferite gravissime hanno reciso i nervi del braccio. Anche il fegato è stato danneggiato ed in più preoccupano le condizioni per il suo occhio destro che potrebbe perdere. E’ il suo agente Andrew Wylie ad aver dato via email le notizie sulle condizioni in cui versa il suo assistito.
Ad accoltellare l’uomo, un giovane di 24 anni nato nel New Jersey da genitori libanesi. Il movente dell’attentato sarebbe riconducibile alla condanna a morte dell’ayatollah Ruhollah Khomeini emanata nel 1989 proprio nei confronti dello scrittore.
A seguito della pubblicazione dei “Versi satanici” la ayatollah emanò una Fatwa nei confronti di Rushdie. Una sentenza che, pronunciata dall’autorità religiosa, vincola tutti i musulmani ad essa.
L’autore dell’attentato Hadi Matar sarebbe vicino al mondo islamico. Ci sono elementi che portano la procura a pensare che l’episodio sia stato premeditato e mirato.
Il procuratore distrettuale della contea, Jason Schmidt, spiega che il giovane è arrivato un giorno prima esibendo documenti di identità falsi. Al 24enne è stata, infatti, ritrovata anche una patente falsa intestata ad un martire degli Hezbollah.
Inoltre Hadi Matar, da una prima indagine, sembra essere molto vicino alla Guardia rivoluzionaria islamica iraniana. Sul suo cellulare sono state ritrovate anche alcune foto di Qassem Solemani un generale iraniano dei pasdaran ucciso da un drone americano.
Altri indizi trovati sui suoi social come la foto dell’ayatollah Khomeini che, insieme alla fatwa sullo scrittore, annunciò anche una ricompensa di 3 milioni di dollari.
Le indagini vanno avanti si continua a seguire questa pista anche se il movimento radicale sciita nega la conoscenza e qualsiasi rapporto con il giovane attentatore.
Nel frattempo montano le polemiche per la mancanza di protezione nei confronti di un uomo di 75 anni che ha vissuto la metà dei suoi anni sotto la minaccia di morte dell’estremismo islamico.
A bloccare l’attentatore è stato lo stesso pubblico presente in sala. Una sala dove le testimonianze lamentano la mancanza di controlli all’ingresso e la sola presenza di due agenti della sicurezza all’interno.
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