In Russia è stata definitivamente approvata una legge contro l’intera comunità Lgbtq+. In caso di violazione sono state previste multe pesantissime e addirittura per gli stranieri la deportazione.
La legge prevede il divieto di qualsiasi tipo di propaganda di “relazioni sessuali non tradizionali e della pedofilia”. Inoltre vieta qualsiasi riferimento alla comunità Lgbtq+ su libri, social, film e qualsiasi altro mezzo di diffusione d’informazioni.
La legge contro la comunità Lgbtq+ in Russia
La Duma russa ha dunque approvato una legge anti comunità Lgbtq+. Questa prevede il divieto di qualsiasi tipo di propaganda rispetto alle relazioni sentimentali e sessuali non tradizionali.
Inoltre vieta qualsiasi tipo di riferimento alla comunità Lgbtq+ su social, libri, film e programmi tv. In aggiunta la nuova norma vieta anche la diffusione di informazioni rispetto alla possibilità di cambiare sesso.
A comunicarlo è stata la Tass, la quale ha specificato che in caso di violazione della norma, è previsto il pagamento di multe salatissime, che arrivano fino a 10 milioni di rubli. La sanzione pecuniaria sarà altissima nel caso in cui si attui propaganda nei confronti di un minore.
Per gli stranieri che violeranno la norma è invece prevista addirittura la deportazione accompagnata da circa 15 giorni di detenzione.
La Tass fa inoltre sapere che tra gli autori di questa nuova legge approvata in Russia vi sono circa 400 deputati. Tra questi anche Vyacheslav Volodinlo speaker della Duma e grande sostenitore di Putin.
Volodinlo ha commentato la legge affermando:
“Dobbiamo fare il possibile per proteggere i nostri figli e chi vuole condurre una vita normale”.
Questa nuova norma che verrà firmata da Putin entro fine mese, non fa altro che completare il pacchetto di riforme che prevedeva il divieto della propaganda di informazioni sulla comunità Lgbtq+ nei confronti dei minori.
Le parole della comunità Lgbtq+ russa
La nuova legge approvata in Russia non è altro che la rappresentazione del fatto che il Cremlino sta raggiungendo l’obiettivo, preannunciato dopo l’invasione dell’Ucraina, di riportare il paese verso “i valori tradizionali”.
Questo ha ovviamente sconvolto l’intera comunità Lgbtq+ del paese e alcuni attivisti hanno affermato che la loro collettività sarà ora costretta ad agire nell’ombra, tornando così ai tempi dell’Urss, quando gli omosessuali erano costretti a vedersi in luoghi appartati e nascosti, tramite il passaparola.
“Questa legge avrà impatto su tutti, non solo le persone Lgbt.”
Afferma Noel Shaida, portavoce della comunità in Russia.
Questa legge in effetti fa paura perché rappresenta una vera e propria violazione dei diritti umani e soprattutto simboleggia un enorme passo indietro rispetto all’evoluzione che la comunità internazionale sta perseguendo in quest’ambito.