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Russia, emerge la possibilità di un colpo di stato per spodestare Putin

Il conflitto tra Russia e Ucraina procede e tra richieste militari avanzate da zelensky che, oltre ai tank già accordati, richiede aerei militari e un sottomarino, arriva anche all’ipotesi da parte di esperti di politica che rivelano che, tra non molto tempo, potrebbe essere attuato un golpe ai danni del presidente russo Vladimir Putin. L’operazione speciale militare in Ucraina prosegue e il popolo ucraino soffre dei copiosi bombardamenti che continuano a devastare il territorio e non accennano ad arrestarsi.

Vladimir Putin – Nanopress.it

In realtà sembra proprio che la guerra si stia preparando ad affrontare un ampliamento e, soprattutto, un’evoluzione che peggiorerà sostanzialmente il conflitto in atto, portandolo ad un livello superiore e che comprenderà, molto probabilmente, anche gli alleati.  Una situazione complicata che necessità di attenzione costante da parte delle autorità internazionali dato che, a breve, saranno forniti direttamente all’esercito ucraino tank statunitensi e tedeschi, sì preannuncia un’escalation del conflitto in atto.

Il segretario generale della NATO ritiene che in questo momento sia anche da valutare la posizione della Cina che resta in disparte e osserva e potrebbe trarre conclusioni e strategie e ciò che si sta vivendo nell’europa dell’est si potrebbe verificare non tra molto tempo in Asia. Emerge anche l’invito di Putin a Xi Jinping a raggiungerlo in Russia nei prossimi mesi.  Mentre Zelensky richiede ulteriori forniture militari, si apprende che il presidente Usa Biden ha deciso di non inviare aerei F 16 a Kiev.

Russia, possibile nuovi sviluppi per Putin

Un ex speechwriter del presidente russo Vladimir Putin, Abbas Gallyamov, che ora è diventato un noto analista politico, ha riferito che mentre è in corso la guerra in Ucraina potrebbe essere attuato un colpo di Stato.

L’uomo ha precisato inoltre riferendosi per l’appunto la questione Putin che: “L’economia russa si sta deteriorando. La guerra è persa. Ci sono sempre più cadaveri che tornano in Russia, quindi i russi incontreranno maggiori difficoltà e cercheranno di trovare una spiegazione del motivo per cui sta accadendo, guardandosi intorno, e si risponderanno da soli. Beh, questo è perché il nostro paese è governato da un vecchio tiranno, un vecchio dittatore’”.

L’analista politico conosce profondamente le dinamiche del Cremlino e ritiene che, in questo preciso momento, sia effettivamente attuabile un colpo militare di Stato.  Gallyamov precisa inoltre che, quel momento, potrebbe arrivare, a suo avviso, o entro i 12 mesi. Ma aggiunge anche che: “Quindi in un anno, mentre la situazione politica cambia e c’è un presidente impopolare, davvero odiato, a capo del paese e la guerra è davvero impopolare, e hanno bisogno di spargere sangue per questo, in questo momento, un colpo di stato diventa una possibilità reale

Lo speechwriter ha specificato anche che, a suo avviso, Putin potrebbe decidere di eliminare le elezioni previste per il 2024 e ha detto in merito: “A giudicare dalle sue azioni, potrebbe davvero annullare le elezioni. Senza vittoria sull’Ucraina, dovrà affrontare i russi in difficoltà. I russi non hanno bisogno di lui se non è forte.”

Nonostante queste voci ricorrenti il presidente continua ad organizzare il suo arsenale militare e a pensare una nuova mobilitazione militare per ampliare il raggio d’attacco e finalmente conquistare gli obiettivi prefissati.

Le richieste di Zelensky sono state (in parte) rifiutate

Il presidente ucraino Zelensky ha richiesto carri armati e sono stati approvati da 12 nazioni occidentali che, per l’appunto, invieranno parte del loro arsenale militare all’esercito ucraino. Questo ha indispettito enormemente il Cremlino e Peskov che ha voluto prendere immediatamente parola. Ha espresso il suo rammarico e ha specificato il fatto che la fornitura di armi sofisticate tecnologiche porta, inevitabilmente, il conflitto ad un altro livello.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha escluso la fornitura di aerei da abbattimento F 16 all’Ucraina, nonostante Kiev abbia ripetutamente chiesto questa fornitura, dato che crede siano necessari per potersi difendere in caso di escalation militare. Ma è proprio per la paura di questa escalation militare che si sono verificati attriti tra le nazioni occidentali in quanto, alcune persone, ritengono che non si debba lesinare su ciò che viene mandato al popolo ucraino per difendere la propria sovranità territoriale contro chi, invece, pensa che fornire ha altre armi possa essere soltanto un’azione controproducente.

Oltre al no degli Stati Uniti arrivato nella giornata di ieri ovvero lunedì 30 gennaio si apprende che anche il Regno Unito ha affermato che non ritiene una scelta pratica inviare su aerei in Ucraina.

Si apprende però che, nel mentre, il presidente francese Emmanuel Macron ha specificato che: “per definizione, nulla è escluso” Tutto è avvenuto prima di incontrare un ministro ucraino.”

L’Ucraina sostiene che i jet militari siano necessari nell’aiutare le truppe ucraine a proteggere i cieli dagli attacchi russi. Bombardamenti che continuano ad arrivare copiosi e a portare ancora più distruzione in una Nazione già devastata.

La scelta di evitare nuove forniture, oltre a quelle già concordate, ha sollevato il malcontento delle autorità ucraine che chiedono di non porsi tabù e non farsi preoccupazioni in merito al fatto di come Kiev potrebbe usare le armi inviate in quanto la richiesta è puramente avanzata per protezione e non per attacco.

Oggi il portavoce dell’Aeronautica ucraina ha riferito all’emittente Ukrainska Pravda che Kiev:  “Avrà bisogno di fino a 200 aerei da combattimento multiruolo – come  per l’appunto gli F-16 – per difendere i suoi cieli.”

Ha  spiegato inoltre che la Russia attualmente supera l’Ucraina  di almeno sei volte sei volte in termini di numeri di equipaggiamento aereo.

La disponibilità dell’esercito ucraino in merito ai velivoli militari si limita per lo più ai mig, che sono stati fabbricati ai tempi in cui è stata dichiarata l’indipendenza dall’urss ovvero nel 1991. Tratta quindi di velivoli obsoleti è completamente differenti dagli avanzati aerei militari.

La scelta di Biden è stata incentrata soprattutto nel fornire aiuto concreto militare ma in altre aree e non sulla fascia aerea.

Non tutti gli alleati occidentali dell’Ucraina però  sono stati così categorici nell’escludere l’invio di aerei e soprattutto la Francia et in fase di riflessione, in merito al possibile invio di aerei a chiave.  Nonostante questo Macron ha precisato però che questo non deve essere visto come una faccenda che può alimentare ulteriormente la guerra.

Ma ha sottolineato anche che una situazione di stallo potrebbe voler dire regalare terreno prezioso alle truppe dell’esercito russo. Di questa idea è anche il Regno Unito che chiede di accelerare le forniture, per permettere così all’esercito ucraino di non indietreggiare nelle conquiste fatte.

Il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov si trova proprio in questo momento a Parigi, dove dovrebbe discutere anche la questione con Macron e funzionari militari francesi.

Parlando di alleati non si può certamente non menzionare la Polonia che è sicuramente uno degli alleati chiave di Kiev e che non ha escluso l’invio di F16. 

Tuttavia, il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha specificato che qualsiasi decisione inerente alle forniture militari sarebbe possibile solo “in completo coordinamento” con altri membri della NATO.”

La situazione e le dinamiche che si creano successivamente ma che rimangono collegate al conflitto in atto in Ucraina portano a compiere decisioni inattese e riflessioni inaspettate le parti in causa. Per esempio la scorsa settimana Biden sembrava molto fermo sul non fornire i carri armati Abrams, ma in realtà ha ribaltato completamente la posizione precedente e ha quindi dato il suo consenso per fornire 31 mezzi corazzati l’esercito ucraino.

Il viceministro degli Esteri ucraino Andriy Melnyk ha accolto con favore l’annuncio dei carri armati ma ha chiesto, poi, che si creasse una coalizione per inviare jet da combattimento che forniscano all’ucraina Eurofighter, Tornado, Rafale francesi e Gripen svedesi.

Il portavoce del primo ministro britannico Sunak ha però precisato di non essere a conoscenza di alcuna richiesta formale di aerei da parte dell’Ucraina, e ha aggiunto che: “i jet Typhoon e F-35 del Regno Unito sono estremamente sofisticati e impiegano mesi per imparare a volare. Dato che riteniamo che non sia pratico inviare quei jet in Ucraina”.

Tuttavia, il portavoce ha affermato che Il primo ministro:ha avuto intense discussioni con consiglieri militari” e “la conclusione è che, dato il vantaggio numerico della Russia, una guerra di logoramento prolungata non gioverebbe all’Ucraina”.

La Germania invece ha già espresso il suo parere negativo all’invio di jet militari in Ucraina.

La tipologia di aereo richiesto da zelensky ovvero Fighting Falcon è considerato notoriamente come uno dei jet da combattimento più affidabili al mondo ed è utilizzato da altri paesi, come il Belgio e il Pakistan.

Emmanuel Macron – Nanopress.it

Può essere armato con missili e bombe a guida di precisione ed è in grado di volare a 1.500 mph (2.400 km/h), secondo la US Air Force.

La capacità di mira della F 16 darebbe all’ucraina la possibilità di attaccare le forze russe in tutte le condizioni meteorologiche e di poter avere maggiore precisione d’attacco notturno.

Il Cremlino aveva già reagito in maniera veramente negativa riguardo all’invio dei mezzi corazzati da terra e soltanto l’idea di vedere consegnati get e velivoli militari e anche il sottomarino richiesto da Zelensky genera tensione e il messaggio russo è molto definito e preciso. Nel caso in cui l’occidente decida di fare ulteriori passi e fornire nuove attrezzature all’esercito ucraino la guerra si trasformerebbe in un conflitto mondiale.

 

 

Letizia De Rosa

Mi chiamo Letizia De Rosa, ho 35 anni e per molto tempo ho lavorato nell'ambito della mediazione finanziaria e immobiliare. Amo la natura e il suo potere rigenerante. Sono curiosa e ho, da sempre, fame di conoscenza e proprio per questo approfondisco minuziosamente ogni argomento negli ambiti più disparati. Imparare e conoscere è un punto focale della mia vita e ho sfruttato, così, un momento di difficoltà personale per dare finalmente un ruolo concerto alla mia più grande passione ovvero la scrittura, creando un connubio perfetto tra la penna e tematiche che mi appassionano come la geopolitica e i rapporti internazionali e diplomatici. Questo mi ha permesso, con grande orgoglio e dopo aver acquisito anni di esperienza, di occuparmi su Nanopress.it proprio di ciò che amo di più ovvero di news e dinamiche estere, comprese le relazioni tra Stati.

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