Due esplosioni hanno sorpreso la Russia che ha dovuto affrontare l’emergenza in due aeroporti differenti militari. Si apprende che ci sono morti e feriti.
Le due esplosioni in Russia si sono verificate a Rjazan, Sud-est di Mosca, e a Engels, a Nord di Volgograd ( ex Stalingrado). Per quanto riguarda la prima esplosione sarebbe stata causata da una cisterna piena di carburante, che ha provocato una violenza tale da produrre tre morti e cinque feriti.
Per quanto riguarda la seconda esplosione invece sembrerebbe che ha causarla sia stata l’Ucraina con un drone appositamente fatto esplodere per lesionare due aerei da combattimento russi.
Sono giorni complicati nel conflitto Russia Ucraina in quanto le temperature sono scese enormemente e mettono in difficoltà popolazione ed esercito ucraino,mentre gli attacchi missilistici russi continuano in maniera davvero copiosa. La notizia di queste due esplosioni, soprattutto della seconda se dovesse essere verificata la notizia del fatto che se è stata causata da l’esercito ucraino come riferito dalle agenzie fino ad ora, ha destato preoccupazione per una possibile reazione del presidente russo Vladimir Putin.
Come sopracitato si sono verificati in Russia due esplosioni che hanno allertato Mosca il Cremlino. La prima sembra sia stata causata dall’esplosione di una cisterna contenente grazie che ha provocato a sua volta morti e feriti. La deflagrazione è avvenuta a all’aeroporto militare di Ryazan, 200 chilometri a Sud-est di Mosca e lo riferiscono l’agenzia Tass e Ria Novosti e una prima versione parla di un’esplosione avvenuta in uno dei parcheggi per aerei dell’aeroporto militare mentre la seconda versione parla dell’esplosione di una cisterna contenente carburante.
L’aeroporto militare di Ryazan è adibito all’addestramento dei piloti che andranno a far parte poi delle forze militari dell’ areonautica russa che adopera a lungo raggio.
Per quanto riguarda invece la seconda esplosione mamma avvenuta nell’aeroporto di Engels, 400 chilometri a Nord di Volgograd (la ex Stalingrado). Notizie che emergono dalle agenzie di stampa sembrano mostrare uno scenario che potrebbe portare a una dura reazione di Putin. Le fonti locali rivelano che sono stati danneggiati due bombardieri strategici Tu-95 un drone delle forze ucraine che ha provocato per l’appunto l’esplosione nell’aeroporto di Engels.
Ukrainska Pravda ha riferito che: “un drone ha colpito oggi la pista della base aerea russa di Engels-1, nella regione di Saratov, danneggiando due bombardieri Tu-9″.
Le novità in merito al conflitto in Ucraina non sono affatto rassicuranti. La situazione per il popolo ucraino e davvero difficoltosa e le rigide temperature rigidissima unite alla mancanza di energia elettrica e riscaldamento stanno mettendo in ginocchio i cittadini.
Non si tratta soltanto di Kiev ma anche moltissime altre località ucraine sono costrette a blackout necessari per cercare di razionare il più possibile e fare così scorta di energia da utilizzare nei momenti più necessari.
Nel frattempo continuano copiosi i bombardamenti sulle regioni del nel Lugansk Donetsk e Kherson. Se apprende da fonti locali e notizia riportata anche dai media che russi hanno eseguito nel Lugansk esecuzioni di civili ucraini che poi hanno deciso di mostrare sui canali social. Un’azione che avrebbe indignato le autorità internazionali che hanno condannato fortemente questo tipo di comportamento.
L’attenzione degli ultimi giorni è stata inoltre concentrata sul price cap o tetto al prezzo del gas russo che è stato finalmente approvato nella giornata di ieri dall’u ed entra oggi in essere e ha ovviamente sollevato la reazione del governo di Mosca.
Si tratta ora deca capire se il Cremlino e Putin decideranno di sospendere completamente le forniture di gas russo dopo questa limitazione introdotta. Ma nonostante le buone intenzioni questa sarà una manovra che non andrà a placare il malcontento nato negli ultimi giorni in merito ad un possibile cambiamento repentino dei mercati e delle forniture europee.
Nonostante la misura ia stata molto attesa dalle Nazioni Europee e abbia creato contrasti ,all’interno degli Stati membri Ue, dato il disaccordo iniziale per esempio della Germania, la misura è ritenuta insufficiente dal presidente ucraino Zelensky. Tale affermazione deriva dal fatto che a suo avviso un tetto fissato nella misura di 60 dollari al barile via mare di petrolio russo è una cifra troppo alta, che rischia di non tutelare realmente ai prezzi e danneggiare in maniera troppo riduttiva Putin e il gas russo.
Negli scorsi giorni sembrava addirittura possibile un dialogo tra Usa e Russia ma, nelle ultime ore, si è riacceso il distacco tra le due potenze internazionali. Secondo quanto riportato dai media, che citano fonti vicine al governo statunitense, l’approccio del presidente Biden è cambiato in questa ultima fase di mutamento del conflitto e la propensione ad un dialogo è dettata dal non voler deteriorare ulteriormente rapporti internazionali e dinamiche commerciali che rischiano di portare ulteriore povertà e crisi economica e energetica in tutto il mondo.
La risposta di Putin non è tardata ad arrivare, difatti il presidente russo ha affermato insieme al portavoce del Cremlino Peskov che le condizioni della Russia per intraprendere una trattativa o un negoziato di pace può avvenire a condizione che vengano realmente presi in considerazione gli interessi russi e gli obiettivi russi senza dare per scontato che la vittoria della guerra possa essere soltanto Ucraina.
Gli 007 statunitensi hanno inoltre ieri affermato che il conflitto sembra in fase di stallo e hanno forte fiducia che le forze armate di Kiev possano riprendere possesso della sponda orientale del fiume Dnipro dato che ieri sono riusciti ad attraversarlo e hanno mostrato le foto della bandiera Ucraina sulla sponda orientale.
In tutto ciò la popolazione continua a soffrire a causa delle forti carenze a cui sono sottoposti e costretti quotidianamente gli aiuti internazionali non hanno mai smesso di arrivare e continuano ad arrivare anche generatori per aiutare sia la popolazione che l’esercito a continuare la resistenza che tanto eroicamente stanno portando avanti riconquistando parte dei territori in mano russa.
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