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Russia, i renitenti alla leva rischiano fino a 15 anni di carcere

In Russia è stata approvata una legge che prevede il carcere fino a 15 anni per coloro che si oppongono al servizio di leva militare, durante il periodo di mobilitazione oppure di legge marziale. 

Vladimir Putin – Nanopress.it

Il nuovo disegno di legge approvato dalla Duma russa prevede pene più severe per chi si oppone al servizio militare. Fino a questo momento la pena era fino a 5 anni di reclusione. 

Il disegno di legge approvato in Russia

In Russia è stato approvato un nuovo disegno di legge che prevede pene molto severe per coloro che si oppongono al servizio militare obbligatorio.

Secondo la nuova legge, coloro che si oppongono al servizio militare in periodi di mobilitazione o di legge marziale, dovranno scontare una pena di ben 15 anni di carcere. 

Inoltre è stata apportata anche una modifica all’articolo 332 del codice penale. La modifica è relativa all’ambito “mancata esecuzione di un ordine”.

Coloro che non obbediscono a un ordine di un superiore saranno condannati ad un minimo di due e ad un massimo di 3 anni di carcere.

La pena aumenta poi nel caso in cui il reato venga commesso in tempo di guerra, di legge marziale o in condizioni di conflitto armato.

Il caso dell’oppositore alla guerra condannato a 7 anni di carcere

Proprio ieri è stata diffusa la notizia di un uomo che dovrà scontare ben 7 anni di carcere per aver dichiarato pubblicamente di essere contro l’invasione dell’Ucraina. 

L’accusa ufficiale è stata quella di aver diffuso notizie false sull’esercito russo.

Gorinov che protesta contro la guerra – Nanopress.it

Gorinov, consigliere comunale russo, durante una riunione di lavoro aveva espresso la sua opinione sulla guerra tra Russia e Ucraina. L’uomo aveva infatti affermato che tutta la comunità civile russa avrebbe dovuto attivarsi per cercare di opporsi al conflitto.

Questo ha fatto si che venisse poi condannato da un tribunale. Ora il suo avvocato ha chiesto alla corte di sospendere il procedimento penale a suo carico. Rivolgendosi alla Corte Costituzionale sulla base del fatto che la violazione di cui viene accusato Gorinov, si oppone alla Costituzione russa.

Da quest’evento è chiaro che la Russia ha rafforzato il procedimento di censura. Infatti la libertà dei cittadini russi sta sempre di più andando a scemare. Ora sono previsti circa 15 anni di carcere per tutti coloro che diffondono “fake news” sull’esercito russo.

Inoltre non è permesso esprimere un’opinione sulla guerra in Ucraina.

Questa è una realtà effettiva e molto preoccupante, in quando va a limitare la libertà personale dei cittadini, rendendo la Russia una dittatura effettiva.

Roberta de Vargas Macciucca

Nata il 2 ottobre 1999 a Napoli, fin da piccola appassionatissima al mondo del giornalismo. Sono laureata in scienze politiche e relazioni internazionali. Amo viaggiare, esplorare e scoprire.

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