Il presidente della Russia Vladimir Putin, in occasione della parata militare del 9 maggio, che ricorda la vittoria sovietica contro la Germania nazista della seconda guerra mondiale, ha effettuato un discorso che ha suscitato molta curiosità tra gli addetti ai lavori.
Putin: “Attaccare l’Ucraina era l’unica decisione corretta”
Putin oggi, nel suo intervento, ha utilizzato il Giorno della Vittoria, per cercare di incanalare l’orgoglio russo nella sconfitta della Germania nazista, a sostegno dell’invasione dell’Ucraina di quest’anno. Ma contrariamente ad alcune aspettative, non ha fatto nuovi annunci, che segnalassero una mobilitazione di massa per lo sforzo bellico, o un’escalation dell’assalto in Ucraina.
Putin, parlando nella Piazza Rossa di Mosca in occasione della più importante festa laica della Russia, in occasione dell’anniversario della vittoria sovietica nella seconda guerra mondiale, ha ribadito le sue precedenti affermazioni secondo cui attaccare l’Ucraina era “inevitabile” e “l’unica decisione corretta”.
Ha detto che le truppe russe nell’Ucraina orientale stavano combattendo “sulla loro terra”, Putin ha dchiarato che non ha nessuna intenzione di rinunciare al controllo del territorio, che le sue forze hanno preso negli ultimi anni (la Crimea) e nelle ultime settimane.
“State combattendo per la Patria, per il suo futuro, in modo che nessuno dimentichi le lezioni della seconda guerra mondiale“, ha detto Putin, rivolgendosi alle forze russe in Ucraina.
“In modo – ha continuato Putin – che non ci sia posto nel mondo per carnefici, punitori e nazisti”. Quello di Putin, come previsto, è stato un appello alla battaglia usando la retorica, cercando di diffamare i difensori dell’Ucraina definendoli “nazisti”, mentre evocava il passato vittorioso della Russia nella seconda guerra mondiale, forse l’elemento più unificante della diversa identità del paese.
Putin non ha cercato di inquadrare nessuna parte della guerra in Ucraina come una “vittoria”, non offrendo alcun segnale di una fine imminente del conflitto. Gli sforzi del suo esercito sono stati ben al di sotto delle aspettative: sono stati sconfitti intorno a Kiev, la capitale dell’Ucraina; respinto nel nord-est; e stanno facendo solo guadagni sporadici nel Donbass, la regione orientale su cui la Russia ora dice di essere concentrata.
Putin ha parlato dalla sua tribuna. allestita presso il Mausoleo di Lenin, supervisionando la tradizionale parata militare del Giorno della Vittoria di Mosca. Dinanzi al suo cospetto sono passati 11.000 partecipanti e 131 veicoli blindati, ma un passaggio aereo è stato cancellato a causa del maltempo, ha detto il Cremlino.
“La Russia rispetta tutti i popoli e le culture”
Il leader russo non ha rinnovato le sue implicite minacce di guerra nucleare, dopo aver avvertito alla fine del mese scorso che i paesi che “creano una minaccia strategica per la Russia” durante la guerra in Ucraina potrebbero aspettarsi “attacchi di rappresaglia” che sarebbero “fulminei”.
Putin si è scagliato contro gli Stati Uniti, come ha fatto in passato, dipingendo l’America come il vero aggressore e la Russia come una roccaforte del patriottismo e dei “valori tradizionali”. Ha anche manifestato la sua nostalgia sempre più aperta per l’impero sovietico, descrivendo il 9 maggio 1945 come un giorno di trionfo per “il nostro popolo sovietico unito”.
Ha citato le città bielorusse e ucraine tra quelle difese dai soldati dell’Armata Rossa che combattevano per la loro “Patria”: Kiev, Minsk, Sebastopoli e Kharkiv. “Gli Stati Uniti d’America, soprattutto dopo il crollo dell’Unione Sovietica, hanno iniziato a accaparrarsi Paese dopo Paese, umiliando così non solo il mondo intero, ma anche i paesi satelliti dell’ec Unione Sovietica, che devono fingere di non accorgersi di nulla e ingoiare docilmente tutto”, ha detto Putin.
“Ma siamo un paese diverso. La Russia ha un carattere diverso. Non rinunceremo mai all’amore per la Patria, alla fede e ai valori tradizionali, ai costumi dei nostri antenati, al rispetto per tutti i popoli e le culture”.