Russia, il ministro Shoigu ha comunicato ufficialmente che Mosca rientrerà nell’accordo del grano che era stato ottenuto a luglio grazie all’intervento delle nazioni unite e voluto fortemente dalla Turchia.
Dopo gli attacchi avvenuti nel Mar Nero, che hanno colpito quattro navi russe, Mosca ha annunciato il proprio ritiro dal patto del grano. Immediatamente l’economia mondiale ha risentito di questa dura decisione di Putin.
Si sono mosse le autorità internazionali e anche l’Onu ha chiesto ripetutamente di ripensare a questa decisione drastica. Il patto ha lo scopo di non interrompere le forniture di grano che passano appunto per il Mar Nero e attraverso l’Ucraina.
Il ministro della difesa russo Shoigu ha riferito pubblicamente: “La Federazione russa considera sufficienti le garanzie finora ricevute e riprende l’applicazione dell’accordo”.
Si apprende quindi che le mediazioni avvenute nelle ultime ore hanno dato sufficienti elementi alla Russia per ricominciare a fare parte dell’accordo.
Da quanto si apprende Kiev ha innanzitutto deciso di smilitarizzare il corridoio del mar Nero.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato al parlamento turco la decisione tanto attesa del rientro della Russia. La sua mediazione in questa delicata situazione è stata decisiva nel ripristinare gli accordi interrotto.
Il grano potrà così raggiungere i paesi più poveri dell’Africa ma anche le nazioni europee. Putin e Mosca hanno chiesto però espressamente che le prime spedizioni vadano ai popoli più bisognosi dell’Africa come Somalia, Gibuti e Sudan.
La preoccupazione di Putin è che le forniture arrivassero prima a loro e successivamente ai paesi più ricchi ed è un punto fondamentale per lui.
Una notizia che arriva in un momento di crisi mondiale e che rasserena almeno sul lato della crisi alimentare. Uno spiraglio di luce inatteso che da confronto alle autorità mondiali e fa sperare in una possibile ripresa dei colloqui e delle mediazioni tra Ucraina e Russia.
L’accordo per il corridoio del grano sul Mar Nero è un patto che nasce il 22 luglio 2022. Si tratta di una collaborazione in tempi di guerra tra Ucraina, Russia, Turchia e Nazioni Unite.
Si parla di corridoi a cui viene garantita la sicurezza in caso di trasporto del grano attraverso il Mar Nero. Un patto importante che garantisce non solo le forniture ai paesi più poveri dell’Africa ma anche alle nazioni europee.
Draghi e Erdogan hanno voluto questa mediazione intensamente per scongiurare una crisi alimentare ancora più profonda.
L’interruzione dell’accordo da parte della Russia, dopo che droni tradizionali e subacquei hanno distrutto le navi russe, ha gettato i mercati nel caos nonostante sia duranta soltanto pochi giorni. La notizia del rientro di Mosca nell’accordo sul mar Nero ha per ora scongiurato l’ampliarsi crisi alimentare.
Mosca però ha anche affermato che fornirà le prove della mano britannica nell’attacco alla flotta russa. Avvisa inoltre che questa azione sarà resa pubblica e che non verrà lasciata priva di punizioni.
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