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Il 25 dicembre 2016 un Tu-154, aereo del ministero della Difesa russo, è caduto nelle acque del Mar Nero dopo essere scomparso dai radar, pochi minuti dopo il decollo da Sochi. Era diretto in Siria, nella città di Latakia. Il presidente Vladimir Putin ha dato il via a un’inchiesta per fare luce su quanto accaduto. Alcune fonti hanno indicato il guasto o l’errore umano, mentre il capo della commissione Difesa del Senato, Viktor Ozerov, ha escluso “totalmente la tesi dell’attentato. Quando l’aereo è sparito dai radar le condizioni meteo nella zona erano ottimali e secondo le prime ricostruzioni della polizia è probabile proprio che il velivolo sia caduto in seguito a un guasto tecnico o a un errore del pilota. La Commissione investigativa russa, che indaga sulle cause dell’incidente dell’aereo militare russo TU-154, ritiene comunque che sia prematuro parlare di un atto di terrorismo ma, a differenza di altre fonti che in precedenza avevano escluso questa ipotesi, ritiene ora che anche questa pista possa essere seguita. Lo ha fatto sapere il ministro dei Trasporti russo, Maxim Sokolov, citato dall’agenzia Interfax, mentre la mattina del 27, in una Russia a lutto per la tragedia, è arrivata la notizia che sono state ritrovate due scatole nere del velivolo.
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E’ stata ritrovata tra i rottami dell’aereo militare Tu-154, la scatola nera con il registratore di volo dell’aereo precipitato nel mar Nero. Il registratore contiene informazioni che potrebbero aiutare gli investigatori a scoprire le cause dell’incidente. La scatola nera verrà inviata agli analisti del ministero della Difesa. Intanto le autorità russe hanno deciso di tenere a terra tutti gli aerei Tupolev-154 fino a quando non sarà chiarita la causa dell’incidente aereo.
Sono 92 e non 91 come comunicato in un primo tempo i passeggeri a bordo dell’aereo russo precipitato nella notte mentre era in viaggio verso la Siria. Il ministero della Difesa ha precisato che sull’aereo viaggiavano otto membri dell’equipaggio, nove reporter, il responsabile del dipartimento culturale del ministero della Difesa Anton Gubankov, otto militari, due funzionari civili e un’altra personalità, Elizaveta Glinka, conosciuta come “Doctor Liza”, responsabile di un’associazione di beneficenza, e i 64 membri del rinomato coro e compagnia di ballo militare, l’Alexandrov Ensemble, noto come Coro dell’Armata Rossa, che doveva volare in Siria presso la base aerea Hmeymim per intrattenere il personale militare durante le festività.
La Interfax news agency ha fatto sapere che l’aereo non avrebbe lanciato nessun segnale di SOS prima di sparire dai radar. I contatti sono stati persi una ventina di minuti dopo il decollo dall’aeroporto Adler, quando il Tu-154 era in volo nello spazio aereo russo sul mar Nero. Nel tratto di mare teatro del disastro aereo affiorano i primi corpi, “Ne è stato avvistato uno a sei chilometri dalla costa di Sochi” ha detto il portavoce del Ministero, il generale Igor Konashenkov, mentre secondo l’agenzia Ria Novosti, i rottami dell’aereo sono sparsi in un’area di 1,5 chilometri lungo la costa, alla profondità di circa 50-100 metri. Il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu ha coordinato personalmente le ricerche.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto ai giornalisti che è ancora troppo presto per dire con certezza che cosa abbia causato l’incidente. Il presidente Vladimir Putin è stato tenuto al corrente degli ultimi sviluppi, ha aggiunto Peskov. Al momento le ipotesi più accreditate per spiegare la tragedia, riassume Ria Novosti, sono quelle del guasto tecnico, possibili oggetti esterni finiti nel motore, di errore umano o la scarsa qualità del carburante. Per ora non vi sono segni che accreditino la versione di un attacco terroristico. Ad ogni modo la Russia ha deciso di tenere a terra tutti gli aerei Tupolev Tu-154 finché non si sarà capita la causa dell’incidente.
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