Il conflitto tra la Russia e l’Ucraina sta prendendo strade sempre più preoccupanti, che rischiano di sfociare in un conflitto pericoloso, che porterebbe una crisi senza precedenti nell’epoca moderna. Oltre a impoverire l’economia mondiale irrimediabilmente, un conflitto su scala internazionale causerebbe la morte di troppi soldati.
I timidi segnali che si erano scorti di recente, tra le tue Nazioni in guerra, sono stati soppiantati da ripetuti attacchi missilistici russi verso Kherson e Zaporizhzhia. Ora le autorità di Kiev hanno riportato la notizia che vede 12 navi da guerra russe attrezzate con 84 missili da crociera e pronti al combattimento nel Mar Nero.
In Ucraina risuona in tutto il paese l’allarme aereo e si apprende di un massiccio attacco ripetuto nel nord est che le autorità riportano con una dichiarazione ufficiale. La tensione tra Russia e Ucraina rimane altissima e le autorità internazionali hanno paura di una possibile ritorsione di Putin. A loro avviso, sentendosi in questo momento messo in un angolo e isolato anche dai suoi storici alleati, potrebbe contrattaccare copiosamente. Proprio ieri Zelensky nel suo discorso ha affermato che si aspettava altri attacchi da parte della Russia in base alle informazioni ottenute dall’intelligence ucraina.
I militari della Marina ucraina hanno riferito che molte navi da guerra russe sono dispiegate il Mar Nero e Mediterraneo e sono attrezzate e pronte al combattimento, compresa una portaerei. Le navi sono dotate di 84 missili da crociera. Nella dichiarazione dei militari ha riportato: “Nel Mar Nero ci sono 12 navi da guerra nemiche, tra cui una portamissili di tipo Kalibr con una raffica totale di otto missili pronte al combattimento”.
Il report ufficiale spiega: “Nel Mediterraneo sono presenti nove navi da guerra russe, tra cui cinque portamissili da crociera del tipo Kalibr con una raffica totale di 76 missili. Negli ultimi giorni 23 navi da guerra russe hanno navigato nel Mar d’Azov, tra cui tre provenienti dallo Stretto del Bosforo; 20 navi hanno navigato nel Mar Nero, e sei si sono dirette verso il Bosfor”.
Negli ultimi giorni la Russia ha attaccato ripetutamente in maniera molto aggressiva ai territori ucraini. Sono centinaia gli attacchi e le esplosioni registrate dalle autorità locali. Le truppe russe hanno concentrato gli attacchi verso strutture strategiche e infrastrutture energetiche in maniera da rendere difficoltosa la sopravvivenza dei cittadini e non soltanto dell’esercito.
La distruzione delle infrastrutture ha provocato l’avvio forzato di blackout con lo scopo di riuscire a preservare per alcune ore l’energia alla popolazione che ancora risiede in Ucraina ma, dato che la Russia ha continuato a colpire le strutture, anche i blackout di emergenza sembrano essere troppo poco efficaci nel risolvere la questione. Le persone si ritrovano al freddo e l’inverno è già arrivato da tempo in territorio ucraino e si presenta davvero rigido. Putin sta utilizzando la crisi energetica come una vera e propria arma per combattere gli ucraini riducendoli al freddo e senza possibilità di risolvere la questione dato e ripetersi giornaliero degli attacchi che ha deteriorato il territorio e le strutture irrimediabilmente.
Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha dichiarato l’impossibilità di tenere un dialogo con gli Stati Uniti, data la posizione Usa, e ha anche precisato che i colloqui previsti per parlare dell’utilizzo del nucleare e delle questioni strettamente inerenti al suo sviluppo e utilizzo, previsti Al Cairo sono per ovvie ragioni annullati.
Questo accade dopo che la NATO ha precisato nuovamente di essere al fianco dell’ucraina per tutto il tempo necessario e che il sostegno alla Nazione per potersi difendere abilmente nei confronti della Russia non verrà meno. Ma anzi saranno inviati nuovi aiuti sia economici che militari per permettere all’Ucraina di difendersi e di superare l’inverno in battaglia.
In questo momento è sotto attacco la regione di Sumy dove precisamente nella zona di Manukhivka si stanno riversando moltissimi missili. Udite esplosioni anche a Kherson e lo riferiscono le autorità locali. Un momento di difficoltà estrema per l’Ucraina che si trova senza energia elettrica e al freddo.
Nonostante le difficoltà la Nato e l’Occidente continuano a fornire il massimo supporto all’esercito ucraino e la guardia rimane sempre altissima. Berlino e Stoltenberg hanno riferito che la distruzione di infrastrutture civili è stato dichiarato crimine di guerra. La difficoltà della popolazione ucraina alla quale Putin sta appositamente andando incontro rivela secondo la Nato la crudeltà della Russia e il disinteresse più totale verso un popolo allo stremo.
Proprio in questi ultimi minuti emerge che la Russia ha avvisato ufficialmente gli Stati Uniti del fatto che se si intromettersi non ancora più nel profondo nel conflitto non è da escludersi un escalation russa. Lo ha affermato il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov ripreso dall’agenzia Tass. Ryabkov ha aggiunto che tra La Casa Bianca e il Cremlino non sono in corso negoziati sull’Ucraina, ma che le due parti semplicemente si scambiano “segnali”.
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