[didascalia fornitore=”ansa”]Sacchetti di plastica bio[/didascalia]
Pare proprio che la questione più a cuore agli italiani di questo inizio 2018 siano i sacchetti bio per frutta e verdura a pagamento nei supermercati. Dal primo gennaio, infatti, non si pagano più solo le buste alla cassa, ma anche quelle al banco frutta. A molti italiani questo non va proprio giù, anche se la spesa è irrisoria e, per ogni busta, oscilla tra uno e tre centesimi.
Italiani divisi, come sempre, anche sui social. C’è chi è a favore di una misura nata (almeno ufficialmente) per salvaguardare l’ambiente con materiali biodegradabili. C’è chi la butta nel sarcasmo, accusando gli italiani di subire in silenzio cose ben più gravi, per poi fare la rivoluzione per non pagare un centesimo. E c’è chi vede un conflitto di interessi di Matteo Renzi per aiutare la Novamont, azienda leader nella produzione dei sacchetti bio e, accusano i complottisti, guidata guarda caso da un’amica del segretario del Pd.
Lei, Catia Bastioli, amministratrice delegata del gruppo Novamont, non ci sta ed è furibonda. Intervistata dal Corriere, definisce la tesi «oltraggiosa» e nega di aver ricevuto «vantaggi personali e favori politici». «Forse avremmo dovuto investire altrove. Per trasformare impianti vecchi in gioielli nella produzione di granuli da amido di mais e oli naturali – attacca Bastioli – Avremmo dovuto evitare di metterci 500 milioni, spendere risorse in ricerca per brevettare una tecnologia senza eguali. Avremmo dovuto evitare di assumere personale qui, nel nostro Paese».
Mentre il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti difende la norma («è un atto di civiltà ecologica che pone l’Italia all’avanguardia nel mondo nella protezione del territorio e del mare dall’inquinamento da plastiche e microplastiche») e informa che si sta valutando «la possibilità di consentire ai consumatori di usare sporte portate da casa in sostituzione dei sacchetti ultraleggeri», Renzi risponde ai complottisti.
«Noi faremo la campagna elettorale seriamente, parlando dei problemi veri e offrendo soluzioni. Per pulire l’Italia dall’inquinamento ambientale e anche da quello delle fake news. Chi vuole inventare bugie si accomodi pure, noi non lo seguiremo. Buon complotto a tutti», attacca l’ex premier in un lungo post su Facebook.
Il Codacons, invece, affermando che l’85% degli italiani è contrario, attacca la normativa sui sacchetti bio a pagamento. «Non si capisce perché il Governo abbia unilateralmente deciso che il costo dei sacchetti sia a carico dei consumatori e non delle catene commerciali o degli esercenti – spiega il presidente Carlo Rienzi – Cosa ancora più incomprensibile è il divieto di utilizzare shopper portati da casa o le vecchie borse a rete molto utilizzate in passato».
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