Saeb Erekat è in coma: a farlo sapere è l’ospedale Hadassah Ein Karem di Gerusalemme, dove è stato trasportato ieri dalla sua abitazione a Gerico. Il segretario generale dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, in carica dal 2015, è stato ricoverato ieri a causa di un’infezione batterica ai polmoni che si è aggiunta al coronavirus, al quale è risultato positivo lo scorso 9 ottobre.
Per i medici, le sue condizioni sono piuttosto delicate, visto che solo tre anni fa ha subito un trapianto di polmoni, per questo l’organo è così fragile. Al momento la situazione è molto seria, come ha confermato anche uno dei suoi fratelli, poiché il sistema immunitario risulta fortemente compromesso. Questa mattina il peggioramento dello stato di salute l’ha portato al coma ed è sottoposto a ventilazione.
Vicino a lui al momento si trovano la figlia e i suoi collaboratori sia dell’Olp che di al-Fatah.
Nikolay Mladenov, Coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, ha twittato “Auguro a Erakat Saeb una pronta e completa guarigione. Sii forte, amico mio! Il futuro del popolo palestinese ha bisogno del tuo impegno per la pace, la democrazia. Sei nelle mani di alcuni dei migliori medici in Israele, gli eroi non celebrati nella battaglia contro COVID19“.
Saeb Erekat, 65 anni, è infatti uno degli esponenti politici palestinesi di maggior importanza per il suo impegno nei negoziati con Israele.
Laureato negli Stati Uniti e abile negoziatore, è uno dei principali portavoce della causa palestinese tra i media occidentali. È sempre stato molto critico sui metodi violenti di Israele e oggi è uno dei dirigenti dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina, non più considerata come organizzazione terroristica dal 1993.
Il peggioramento dello stato di salute di Saeb Erekat avviene mentre in Israele si sta lentamente tornando alla normalità: dopo un calo dei casi, il premier Benjamin Netanyahu ha deciso di ridurre gradualmente le restrizioni. Le persone possono infatti spostarsi anche per necessità non fondamentali, ma entro un chilometro e mezzo dalla propria abitazione, stanno riaprendo gli asili e i ristoranti possono servire cibo da asporto. Riaperte anche spiagge e parchi.
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