Il mare sta vivendo una situazione difficile, in particolare il Mar Ionio, dove al momento c’è un vero e proprio allarme meduse.
Inoltre, aumenta al temperatura dell’acqua e ci sono meno pesci, ma quali sono le vere cause di questa invasione?
Le meduse che stanno riempiendo le acque del mar Ionio sono appartenenti in particolare alla specie ‘Pelagia noctiluca‘, dal pizzico altamente urticante e che nei casi gravi può lasciare anche cicatrici perenni.
Il fenomeno è stato registrato su tutta la cosa ionica e secondo gli esperti, l’allarme meduse non durerà a lungo perché le correnti marine mutano in continuazione e porteranno questi animali planctonici altrove.
Tuttavia, nel frattempo la situazione è abbastanza grave perché la costa ionico-salentina si sta popolando di meduse ed è difficile per i bagnanti frequentare le bellissime spiagge del territorio perché come abbiamo detto, si tratta di animali con cui sarebbe preferibile evitare il contatto anche più breve.
I lunghi tentacoli della specie di medusa luminosa citata pocanzi portano forti irritazioni dopo pochissimi secondi dal contatto.
Molte persone, a causa della notizia che si è diffusa in poco tempo, hanno ridotto drasticamente i bagni in mare e in alcuni stabilimenti balneari i responsabili hanno tentato di liberare l’acqua con l’aiuto di imbarcazioni utilizzate per il salvataggio dei bagnanti e retini ma l’impresa si è rilevata davvero ardua perché mai come quest’anno l’allarme meduse è così grave.
Gli esemplari sono davvero tanti, il mare sembra tappezzato di meduse e sembra impossibile risolvere la situazione.
Secondo gli esperti, le correnti marine porteranno via presto le meduse, anche se ovviamente non si può stabilire quando con precisione.
I biologi spiegano che si tratta di un fenomeno veramente raro che però segue le leggi della natura. La presenza di questi animali tanto affascinanti quanto dannosi è molto irregolare nel corso degli anni ed è causata con molte probabilità dalle alte temperature.
In effetti, l‘estate 2022 è arrivata in anticipo e di conseguenza l’acqua si è riscaldata e questo potrebbe aver favorito il proliferare delle meduse, in particolare la specie ‘Pelagia noctiluca’.
Il fenomeno sparirà presto, questo è quello che sostengono gli esperti, ma anche i pescatori che ogni giorno lavorano a contatto con questo ambiente e ne conoscono le peculiarità.
Circa due mesi fa una situazione analoga si era verificata nel mar Adriatico e anche in quel caso la causa era la temperatura dell’acqua troppo alta.
In quell’occasione il professore di zoologia all’Università Federico II di Napoli, Ferdinando Boero, quale grandissimo esperto internazionale di meduse, aveva osservato che la diminuzione dei pesci a causa della pesca industriale aveva lasciato spazio al proliferare delle meduse, poiché esse si nutrono degli stessi microrganismi che mangiano i pesci.
Lo stesso Boero afferma anche che il meccanismo di comparsa delle meduse coinvolge soprattutto i canyon che si trovano nelle profondità del Mediterraneo e dello Ionio, dove le acque risalgono e si spostano verso le coste per effetto delle correnti, spingendo le meduse molto vicine alle coste.
Dunque il fenomeno a cui stiamo assistendo non è anomalo né allarmante, secondo questa tesi, lo è tuttavia la costante diminuzione dei pesci.
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