Superate le 2000 vittime in Marocco dopo il terremoto di magnitudo 6.8 che ha colpito il Paese. Stanotte un’altra scossa a Marrakech: pronti aiuti da tutto il mondo.
Un’altra scossa, dopo quella di venerdì notte. Stavolta di magnitudo 4.5, meno potente, ma che ha messo ancora una volta paura alla popolazione. A Marrakech la gente dorme per strada, nelle piazze. Gli italiani secondo la Farnesina, circa 500, stanno bene e molti turisti sono rientrati stamattina a casa. La Croce Rossa internazionale e l’Onu lanciano l’appello: l’emergenza potrebbe durare anni.
Un’altra scossa ha colpito il Marocco, tra Rabat, Casablanca, Agadir ed Essaouira. Un paese già in ginocchio dopo il terremoto di magnitudo 6.8 di venerdì notte. Le vittime, come previsto purtroppo, sono salite ancora. Sono circa 2000 le persone che hanno perso la vita, e sono altrettanti i feriti dei quali molti in gravi condizioni. Intanto l’esercito continua a scavare tra le macerie, alla ricerca di sopravvissuti e di corpi rimasti sotto i detriti.
Il re Mohammed VI il quale secondo Le Parisien si trovava in Francia durante il terremoto, ha proclamato tre giorni di lutto nazionale. Anche la Tour Eiffel è stata spenta dalle sue illuminazioni nella notte, in omaggio al popolo marocchino.
Secondo l’European Mediterranean Seismological Centre, la scossa di stanotte è stata di magnitudo 4,5. Una scossa secondo l’emsc probabilmente di assestamento, con epicentro a 88km da Marrakech e a 77 km di profondità. La gente impaurita in città ha dormito per strada, nelle piazze, e sono migliaia gli sfollati in attesa di aiuti umanitari.
La Croce rossa internazionale ha aperto anche una raccolta fondi via web, tramite il sito ufficiale, in aiuto della Mezzaluna rossa, con la collaborazione anche della Corte Rossa italiana. Mezzaluna Rossa che si è attivata per andare in aiuto delle autorità sul posto, dare una mano nelle ricerche delle persone sotto le macerie e anche nelle operazioni che seguiranno nelle prossime settimane di aiuto agli sfollati.
Nella giornata di ieri già i vertici del nostro Paese avevano mostrato piena solidarietà al popolo marocchino. Oggi sia Biden che Macron hanno voluto esprimere vicinanza e promettere aiuti a Marrakech, colpita anche oggi da diverse scosse. Il presidente francese dal G20 ci ha tenuto a sottolineare come la Francia sia pronta già da subito a intervenire: “Abbiamo mobilitato le squadre di supporto per intervenire” ha detto da Nuova Delhi in conferenza.
Una squadra di vigili del fuoco volontari dalla Francia è già arrivata da Lione in Marocco, nella giornata di oggi. I pompieri francesi parteciperanno alle operazioni di soccorso dei terremotati a 50 km da Marrakech. scendo quanto si apprende dalla prefettura del Rodano.
La situazione infatti nelle aree rurali resta critica, come sottolinea anche la Croce Rossa internazionale: “L’epicentro è stato nelle zone rurali, dove le case sono costruite con mattoni di fango. Tutto è crollato, e le strade per accedere ai villaggi sono inagibili“.
Dalla Spagna secondo il ministro degli Esteri spagnolo Jose Manuel Albares sono pronte a partire delle squadre di soccorso per aiutare i locali nelle ricerche. La richiesta era arrivata formale da Rabata, e la Spagna ha risposto presente dice Albares durante un’intervista in radio di stamattina.
Alcuni turisti italiani hanno raccontato stamattina dall’aeroporto l’esperienza vissuta nella notte: “Siamo stati fortunati – interviene una donna ai microfoni del Tg1 – il nostro albergo non è crollato a differenza di altri più economici. Sono stati 30 secondi di paura totale, non subito abbiamo capito che era un terremoto”. “Siamo scappati dalla strada, siamo tornati e siamo stati fortunati“, racconta un uomo felice di essere tornato a casa.
La Farnesina ricorda intanto che i 500 italiani in Marocco stanno bene, e che è possibile contattare l’Unità di Crisi tramite il numero +39 06 36225.
Secondo l’Onu sono 300 mila le persone tra Marrakech e dintorni ad avere bisogno di aiuto, dopo le scosse che hanno colpito il Marocco. L’Ufficio delle Nazioni Unite ha sottolineato come il monitoraggio è costante per fornire supporto e per aiutare il governo negli sforzi.
Insieme a quello dell’Onu è arrivato anche l’appello della Croce Rossa Internazionale, che ha ricordato come l’emergenza potrebbe durare mesi, o addirittura anni. Ci sono villaggi decimati, come quello di Tafeghaghte a 60 km da Marrakech. Le truppe intanto continuano a scavare tra le macerie, per recuperare corpi e persone sepolte sotto i detriti.
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