Il salone di Ginevra 2016 ha portato all’attenzione del pubblico come di consueto molte novità sulle tante facce del complesso poliedro che forma il mondo dell’automobile. La tecnologia è uno degli aspetti più gettonati e su cui i costruttori stanno investendo colossali risorse finanziarie, tecniche ed umane.
L’innovazione tecnologica applicata all’auto non è certo un fenomeno nuovo; tuttavia in questi ultimi tempi stiamo assistendo ad una virata sempre più decisa nel panorama delle soluzioni per l’assistenza alla guida. Non si tratta più dell’Abs o della possibilità di collegare il proprio telefonino all’auto; le grandi case stanno operando con insistenza crescente verso la direzione della guida automatizzata, detta anche guida autonoma.
Un terreno delicato, perché qui si va ad incidere profondamente nel rapporto tra la macchina e la persona, togliendo a quest’ultima sempre più compiti. Esiste un confine molto sottile tra il sollevare il guidatore dalle incombenze spiacevoli della conduzione di un’auto e privarlo invece della facoltà stessa di prendere le decisioni: quello che si definisce piacere della guida, simbolo supremo della libertà individuale di scegliere dove andare e come arrivarci. Spendendo tra l’altro somme non certo trascurabili. La sfida che attende dirigenti e ingegneri è trovare il giusto equilibrio, senza tentare di estromettere l’uomo dall’equazione.
Ma le tecnologie in mostra a Ginevra occupavano tutto lo scibile automobilistico. Per quanto riguarda la connettività, l’auto sta imparando non solo a usare meglio i mezzi di comunicazione; oggi è in grado di integrare e automatizzare anche quei servizi accessori ma molto importanti nella mobilità quotidiana, ad esempio il pagamento di un parcheggio o la prenotazione di un veicolo a noleggio per viaggi composti da più mezzi di trasporto. E’ quella che si definisce “smart mobility“. Inoltre stanno per sparire le chiavi. Oggi è possibile aprire o chiudere le portiere a distanza, perfino avviare il motore, attraverso un’applicazione per lo smartphone.
Ancora più importante è la graduale convergenza degli elementi che comporranno la mobilità di un futuro non così lontano. Le auto elettriche hanno occupato spazi importanti, al punto che mai come quest’anno si è assistito ad una proliferazione di supercar a batteria: fanno scena, certo, ma tracciano una strada precisa. Le batterie stesse diventano più efficienti e più grandi, per consentire percorrenze maggiori. Si stanno muovendo anche le aziende del settore energetico, non solo nella produzione di apparecchiature ma studiando nuove forme di applicazione delle stesse, come ad esempio la ricarica ad induzione (senza fili) e la lenta evoluzione dell’infrastruttura per rifornire le auto di energia pulita. Insomma, sempre di più il futuro è oggi.
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