Salta la norma Lotito dal decreto Milleproroghe

È stata eliminata la norma Lotito dal decreto Milleproroghe, atteso martedì nell’aula del Senato.

Sky e Dazn
Sky e Dazn – Nanopress.it

In questo modo la validità dell’attuale accordo per la trasmissione della Serie A fino al 2026 verrà stoppata poiché il Colle ha espresso perplessità in merito a questo emendamento. Ci sono stati anche diversi malumori nella maggioranza per il troppo protagonismo di Lotito.

La norma Lotito nell’emendamento

Verrà stralciata dal governo la proroga che prevedeva l’estensione dei diritti tv calcio della Serie A di Dazn e Sky, la quale figura all’interno del decreto Milleproroghe che arriverà al Senato nel pomeriggio di martedì.

Questa norma nasce da un emendamento che porta la forma del presidente della Lazio, Claudio Lotito, che è anche un senatore di Forza Italia. È stata approvata la settimana scorsa dalla divisione Affari Costituzionali e Bilancio di Palazzo Madama e fra i passi più rilevanti dell’emendamento in questione si legge:

“i contratti di licenza per i diritti tv del calcio verranno prorogati ove sussistano ragioni economiche, per il tempo che occorre e non oltre i 5 anni. la serie a è vincolata da un contratto di 3 anni che scadrà l’anno prossimo e la norma ne proroga la validità fino al 2026”.

La misura apporta una modifica alla legge Melandri e giunge nei giorni in cui i vertici della Serie A sono più propensi per autorizzare il nuovo bando, relativo appunto al periodo che va dal 2024 al 2026.

Perché è stata eliminata la norma

Ma perché il governo ha fatto dietro front? A spingerlo a cancellare la norma Lotito sono stati alcuni rilievi effettuati dal Quirinale in questi giorni, ci sono tuttavia anche ragioni interne alla maggioranza, infatti molti all’interno di Fratelli d’Italia sostengono che Lotito abbia troppa smania di protagonismo e questa cosa non va giù a molti.

Claudio Lotito
Claudio Lotito – Nanopress.it

Ancora, i tempi parlamentari sono stati ritenuti troppo ristretti, infatti il decreto Milleproroghe deve essere approvato entro il 27 febbraio e dopo che il Senato avrà dato il via libera, la palla passerà alla Camera con l’obiettivo è chiudere l’iter in questo secondo passaggio.

Ecco perché la questione dei diritti tv del calcio sarà affrontata a palazzo Madama e non a Montecitorio, infatti se la Camera modificasse il testo, questo dovrebbe tornare di nuovo in Senato e questo renderebbe impossibile la conversione entro il termine stabilito.

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