Salvataggio Banche Venete in Intesa: un mese per definire 1.050 esuberi

++ Banche venete:via libera Cdm a decreto per salvataggio ++

Salvataggio Banche Venete in Intesa: prevista una trattativa super rapida per la gestione degli esuberi di personale. Poco più di un mese per sbrigliare la matassa della Popolare di Vicenza e Veneto Banca, partendo dai 1.050 esuberi. La trattativa potrebbe iniziare già la prossima settimana e l’obiettivo è quello di chiuderla tassativamente entro la fine di luglio. Tempi così ristretti sono stati definiti nell’incontro di ieri tra i segretari nazionali dei sindacati dei bancari e i vertici operativi di Intesa, il capo delle operazioni Omar Lodesani e il responsabile del personale Alfio Filosomi.

Salvataggio Banche Venete: un’operazione lampo

Il salvataggio delle due ex Banche Venete in Intesa avverrà tramite un’integrazione rapida: son previsti prepensionamenti volontari su 7 anni, mobilità territoriale e possibili lavori che potranno essere spostati nelle ex sedi centrali. Poi si valuterà quanti dei 600 sportelli sui 990 da chiudere in due anni lo saranno già nel 2017.

Dopo la procedura di ridimensionamento del personale in arrivo dalle due Banche Venete, partirà l’operazione su quella di Intesa: l’obiettivo è individuare tra un parco di 8.200 dipendenti nell’arco di 7 anni, altri prepensionamenti volontari, con cui giungere al risultato prefissato di quattromila dipendenti in meno, con un fondo finanziato per 1,2 miliardi dallo Stato nell’ambito degli accordi per evitare il fallimento delle due Banche Venete.

La commissaria alla concorrenza, Margrethe Vestager, ha risposto a chi le chiedeva se le regole sulla concorrenza non fossero state aggirate: ‘Per le due banche venete c’è stato un aiuto alla liquidazione. Non c’è alcun aggiramento. Siamo molto precisi e attenti nell’assicurare che si resti entro le regole’.

Impostazioni privacy