E’ in via di risoluzione il giallo sul caso di Salvatore Mannino, l’imprenditore sparito dal paese di Lajatico il 19 settembre e ritrovato in Scozia qualche giorno dopo. Mannino era stato identificato dalle autorità scozzesi grazie ai tatuaggi sul braccio sinistro e sulla spalla destra. La moglie aveva lanciato un appello anche attraverso la trasmissione Chi l’ha Visto? per riuscire a ritrovare il marito. Quando è stato soccorso dopo essere stato ritrovato svenuto in una chiesa di Edimburgo si era parlato di perdita di memoria. L’uomo non ricordava nulla di nulla. Circostanza da subito definita strana dai medici. Poi la svolta. L’uomo avrebbe simulato la perdita di memoria per sfuggire a questioni familiari.
L’imprenditore di Lajatico in provincia di Pisa è tornato in Italia martedì 23 ottobre. In Scozia era rimasto ricoverato per diversi giorni dopo essere stato soccorso privo di sensi nella cattedrale di Edimburgo. Apparentemente era senza memoria.
”Volevo dimostrare alla mia famiglia di essere importante per loro”
Salvatore Mannino, 52 anni, non avrebbe mai perso la memoria ma avrebbe finto per questioni familiari. Secondo quanto anticipato da Repubblica, che cita alcune indiscrezioni dei medici che hanno curato l’imprenditore, l’uomo sarebbe scappato e avrebbe finto di non ricordare nulla “Per dimostrare alla famiglia di essere importante”.
Agli psichiatri Mannino avrebbe anche detto di sentirsi “oppresso dalla suocera”.
In seguito a quella che sembrerebbe una confessione, i carabinieri stanno indagando per capire se dietro la simulazione ci sono solo questioni familiari o se l’uomo nasconde altro. I militari dell’Arma avevano già denunciato Mannino nei giorni scorsi per simulazione di reato e abbandono di minori. Ora l’obiettivo è chiarire se alla base della simulazione ci sia qualche altro motivo. Anche la procura, che aveva già aperto un fascicolo, sta indagando sul caso di Mannino.