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#SalvemosExcalibur è l’hashtag che sta spopolando in questo momento su Twitter tra i trend topic del momento. C’è stata, infatti, una grande mobilitazione da parte della rete e da parte degli animalisti in generale, quando è stata diffusa la notizia che questo povero cagnolino potrebbe essere soppresso. Si tratta del cane dell’infermiera Teresa Romero Ramos, che è stata contagiata dall’Ebola dopo aver curato un missionario infettato e tornato dalla Sierra Leone.
Per questo caso sono sotto osservazione 52 persone. Le autorità tengono sotto controllo anche il cagnolino. Il marito dell’infermiera, Javier Limon Romero, ha lanciato un appello alla stampa e ha detto di essere molto preoccupato per il cane, che è rimasto da solo a casa. L’uomo ha spiegato che l’animale ha provviste a sufficienza, ma si è detto intimorito, perché pensa che le autorità abbiano deciso di abbatterlo. Da questo punto di vista sarebbero perfino arrivate delle conferme da parte dell’amministrazione regionale di Madrid, che ha manifestato l’intenzione di uccidere Excalibur per motivi di sicurezza. Il marito della donna malata si è rivolto allora al partito animalista spagnolo, per lanciare un appello affinché sia risparmiata la triste fine di Excalibur. Javier Limon Romero ha riferito di aver negato l’autorizzazione alla soppressione del cane.
Nel frattempo è stata avviata una petizione su change.org. Attraverso questa raccolta di firme si chiede alle autorità spagnole di non uccidere Excalibur, ma di metterlo in quarantena. Il testo della petizione dice con sicurezza che non è giusto che l’infermiera, oltre ad essere stata infettata dall’Ebola, perda il suo cane. Sarebbe molto più facile metterlo in quarantena, come hanno fatto con il marito dell’infermiera. La petizione, inoltre, fa notare che per la coppia il cane è uno di famiglia e rappresenterebbe anche un importante sostegno emotivo in una situazione difficile come quella della malattia che i due stanno affrontando. Tra l’altro non c’è nessuno studio scientifico che dimostra che l’Ebola possa essere trasmesso dall’uomo ai cani e viceversa, di conseguenza sarebbe soltanto una precauzione, che non farebbe altro che scatenare altre crudeltà. La petizione ha già raccolto migliaia di firme e in tutto il mondo c’è una grande mobilitazione, che dimostra l’affetto nei confronti di questo essere vivente.
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