Un post Ferragosto carico di polemiche per Matteo Salvini. Il leader leghista va al consueto appuntamento di Ponte di Legno, raduno storico per il Carroccio, si scaglia contro il governo e contro la nuova versione del centrodestra targato Stefano Parisi, ma soprattutto parla di “pulizia etnica” e lo fa con indosso una maglia della Polizia di Stato. Immediata la protesta delle forze dell’ordine con tutti i sindacati, a eccezione del Sap (quello che applaudì i tre agenti condannati per l’omicidio di Federico Aldrovandi), contro l’uso improprio della divisa che è sempre usata per proteggere “la democrazia e lo stato di diritto“. Non è solo la scelta di indossare la maglia (lo fece anche lo scorso anno): è aver fatto dichiarazioni sopra le righe, come è quella della “pulizia etnica” contro gli immigrati, con indosso una divisa della Polizia.
Dal palco prima e in un’intervista poi, Salvini si lascia andare ad affermazioni più che forti. “Quando arriveremo al governo, polizia e carabinieri avranno mano libera per ripulire le nostre città“, dice, riferendosi anche alla lotta della Lega contro la proposta di legge per istituire il reato di tortura, già bloccata dal Parlamento. Non solo.
Il tema caldo della politica leghista è sempre quello dell’immigrazione che, nelle parole di Salvini e soci, diventa “un’invasione”. Così, il segretario non si preoccupa di parlare di “pulizia etnica”, espressione che richiama alla mente i periodi più bui della storia moderna, dal nazismo alla guerra dei Balcani. “Sarà fatta una sorta di ‘pulizia etnica’ controllata e finanziata come stanno facendo ora con gli italiani costretti a subire l’oppressione dei clandestini” che, a suo dire, “andrebbero fatti lavorare per ripagare il prezzo della nostra ospitalità, come fanno in Austria“. Chi non la pensa come lui, aggiunge, è un “italiano smidollato” come certi “smidollati che continuano a spalancare le porte agli stranieri“.
LA PROTESTA DEI SINDACATI DI POLIZIA
I sindacati di Polizia sono stati i primi a reagire alle pesanti parole di Salvini, pronunciate con indosso la divisa della Polfer. “Il fatto che sia un parlamentare non può autorizzarlo a indossare impunemente la nostra divisa“, tuona Felice Romano, segretario del Siulp, il primo sindacato italiano. “Ci sono delle regole che vanno rispettate da tutti, anche da lui. È bene che si faccia chiarezza una volta per tutti su questo tema. Conosciamo tutti la goliardia di Salvini e sicuramente questa uscita è una delle tante che fa per catturare il consenso e parlare alla pancia degli italiani scontenti dalla crisi, dalle difficoltà economiche“, nota. “Che gli italiani stiano tranquilli: la Polizia così come Carabinieri e le altre Forze dell’ordine agiranno sempre e solo nel rispetto delle leggi che il Parlamento ci dà. E dei principi della Costituzione su cui abbiamo giurato lealtà. Poi, se il Parlamento fa leggi strane, il problema è a monte: come si forma il Parlamento, non come agiscono le forze polizia“, conclude.
“È inaccettabile che un politico come Salvini possa continuare a permettersi d’indossare spocchiosamente la divisa della Polizia di Stato promettendo che una volta al potere utilizzerà poliziotti o carabinieri per una sorta di delirante demagogica e pericolosa ‘pulizia etnica’“, si legge nella nota emessa dallo stesso sindacato.
“Salvini ha veramente passato il segno“, aggiunge il segretario del Silp Cgil Daniele Tissone. “Polizia e forze dell’ordinstanno dalla parte dei cittadini e delle leggi, tra mille difficoltà e disagi ma, sempre e comunque, al servizio della nostra democrazia e dello stato di diritto“.
“Corre l’obbligo di ricordare a Salvini che l’ultimo governo di cui la Lega ha fatto parte è quello dei tagli lineari a tutte le Forze di Polizia i cui effetti nefasti paghiamo ancora oggi nonostante l’emergenza sul fronte dell’immigrazione e del terrorismo“, spiega Giuseppe Tiani, segretario del Siap. “Quanto accaduto a Ponte di Legno è un atto gravissimo perché si tenta di manipolare sul piano politico il ruolo delle Forze di polizia che sono terze e rispondono solo agli interessi dello Stato e delle politiche di Governo legittimate dalle procedure democratiche. Si tratta dell’ennesimo atto provocatorio davanti al quale i poliziotti democratici prendono le dovute e doverose distanze“.
LA REPLICA DI SALVINI
Le proteste non toccano Salvini che anzi rilancia. “Protestano due sindacalisti di sinistra, dai. Da stamani rispondo a post e tweet di ringraziamento per il mio gesto di vicinanza. Semmai si sono arrabbiati carabinieri e vigili del fuoco che mi hanno regalato le loro maglie e non le ho messe. Lo farò la prossima volta“, dice in un’intervista a Repubblica. “Mi aspettavo questa reazione, anche tempo fa scoppiò una polemica simile. Io so che a Genova un agente delle forze dell’ordine pochi giorni fa è morto per lo stress, di questo si devono occupare i sindacalisti. Vogliono denunciarmi? Lo facciano pure“.
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