Matteo Salvini a Strasburgo informa che sì, la transizione ecologica è necessaria, ma senza gli ultimatum europei.
Niente multe, niente passaggio all’elettrico per “favorire la Cina”. Sì alla transizione Green ma niente multe da Bruxelles, è questa la linea di Matteo Salvini, intervenuto da Strasburgo sulle nuove misure da adottare in tema ambientale. Che ci sia un cambiamento, ma non dovuto alle leggi Ue.
L’intervento di Matteo Salvini, avvenuto a Strasburgo durante la riunione dei ministri dei Trasporti Ue, ha lasciato poco spazio alle smancerie. Una chiara presa di posizione, quella del ministro dei Trasporti italiano, che ha fatto sapere di non voler sottostare a leggi e multe dettate da Bruxelles. Dichiarazioni dure le sue, considerato il contesto.
“La transizione ecologica è fondamentale ma non va avanti a colpi di multe, divieti, obblighi, penalizzazioni, e di tasse“. Qualcosa da ridire da parte di Salvini anche sulle auto, che non devono essere sostituite interamente da quelle elettriche. Questo passaggio a detta del ministro significherebbe aiutare la Cina a risalire dal punto di vista economico e inoltre a creare vuoti nelle aziende europee, provocando il licenziamento di lavoratori italiani: “Questo sia sulla casa che sulle auto. Evviva la transizione ecologica ma non imposta per legge da Bruxelles“.
Parla di incontro importante il vicepremier, che si oppone al bando dei motori termici e rifiuta le tirate d’orecchie da parte di Bruxelles, a priori. Quale sarà la linea da seguire per cercare di opporsi a inquinamento e cercare di arginare i danni ambientali, per il ministro, che non vuole sentire parlare di leggi, multe e regole europee.
Tradotto, le dichiarazioni di Salvini vogliono dire: niente regole per le Euro 7, nessun limite per le emissioni. Il vicepremier durante la riunione dei Trasporti Ue ha detto che l’Italia mantiene una posizione contraria al dossier CO2, per veicoli leggeri e pesanti: “A meno che non rientrino i biocarburanti e i sintetici e-fuel”.
Quello su cui preme il leader della Lega dunque, più che la transizione ecologica e un piano per l’ambiente, è senza dubbio la tutela dei lavoratori, dei “posti di lavoro e delle aziende italiane”.
Una presa di posizione netta e certamente coerente con quanto annunciato di voler fare in passato, quella di Salvini, che ha sempre preso con le pinze il discorso ambientale: “La salvaguardia dell’ambiente non provochi disastri” aveva detto in una intervista lo scorso autunno.
Pochi minuti fa il vicepremier ha condiviso su Twitter un video, con il riassunto del suo intervento a Strasburgo, rivolgendosi ai cittadini: “Il nostro impegno prosegue, per rispettare l’ambiente tutelando lavoro e imprese: grande soddisfazione dopo l’incontro al Parlamento di Strasburgo con gli otto Paesi europei che dicono no allo stop totale ai motori tradizionali dal 2035 e il Regolamento Euro7″.
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