Passo indietro di Matteo Salvini sulla candidatura di Luigi Di Maio come inviato Ue nel Golfo persico. Il numero uno della Lega: “Non rappresenta governo, forse l’Italia”.
Matteo Salvini durante il congresso provinciale della Lega tenutosi a Bergamo ha parlato della possibile candidatura di Di Maio, della proposta di Calderoli: “Diritto all’autonomia della Lombardia sacrosanto“.
La candidatura di Luigi Di Maio come inviato speciale Ue nel Golfo persico ha scatenato i primi malumori nel governo Meloni. Prima Tajani era intervenuto confermando che la possibile scelta di Borrell era derivata da una consultazione – come noto – con Mario Draghi, dunque riconducibile al precedente esecutivo.
Il forzista, però, nonostante abbia voluto chiarire che non si trattava di una proposta dell’attuale governo, aveva confermato di non volersi opporre alla sua candidatura.
Un passo indietro, meno deciso di quello di Matteo Salvini che, durante l’ultimo congresso regionale della Lega, ha espresso le sue perplessità. Il leader del Carroccio infatti ha preso la palla al balzo, sulla scia di altri discorsi come la proposta di autonomia differenziata di Calderoli, affermando che Di Maio potrebbe sì rappresentare l’Italia nel Golfo, ma non questo governo.
“Di Maio andrà a rappresentare, forse, l’Italia nel Golfo” commenta Salvini, che poi rincara la dose: “Non a nome mio, a nome vostro, e a quello del governo in carica“. Dunque l’ex pentastellato rappresenterebbe l’Italia, ma non il suo partito e soprattutto non il “suo” governo.
Per quanto riguarda la proposta di Roberto Calderoli invece Matteo Salvini si dice entusiasta e parla dell’autonomia come un “diritto sacrosanto della Lombardia“. Una mossa che secondo il numero uno leghista consentirà all’Italia dopo i cinque anni di governo di “diventare più forte, l’autonomia realizzata e con una Lega che torni ad essere quello che merita“.
Intanto cresce il malcontento di diversi presidenti di Regione soprattutto nel Sud Italia, dove centrodestra e Lega anche durante le ultime elezioni hanno potuto attingere a un’enorme quantità di voti e consensi. Salvini davanti al congresso di Bergamo spera in una Lega di nuovo primo partito d’Italia e rinnova tutta la sua fiducia ai leader di Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Con “Silvio e Giorgia” il ministro delle Infrastrutture è convinto che per i prossimi cinque anni governerà “d’amore e d’accordo“, mentre sulla prossima manovra di bilancio “complicata” ha sottolineato l’importanza di concentrarsi sui fondi da destinare al caro bollette.
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