L’accordo era nell’aria da un po’ di giorni ma ora è stato ufficializzato. Matteo Salvini e Silvio Berlusconi hanno siglato l’alleanza politica tra Lega Nord e Forza Italia in occasioni delle prossime elezioni regionali. Un “sacrificio per la vittoria”, l’ha definito il segretario leghista cercando di spiegare a una base in rivolta il motivo della scelta. Così, in Veneto Luca Zaia sarà il candidato unico del centrodestra, appoggiato dagli azzurri, mentre in Liguria sarà Giovanni Toti a correre per la Regione, con il sostegno della Lega. Nelle altre Regioni, stabilisce il patto, ognuno correrà da solo, con la Lega che rinuncia a presentarsi in Campania. Tutto questo a dispetto dei proclami di Salvini: i “Mai più alleati con Berlusconi”, “Corriamo da soli” sono stati archiviati.
La storica alleanza tra i due partiti riprende vita e con molti malumori sia in casa leghista che da parte dei forzisti. La base del Carroccio si è scatenata sui social network per quello che vedono come “il bacio della morte”, in particolare per la scelta di aver abbandonato il loro candidato Edoardo Rixi per far posto all’eurodeputato vicinissimo a Berlusconi.
L’ex Cavaliere è stato chiaro: passi per il Veneto, dove Zaia può vantare un sostegno popolare molto ampio, ma la Liguria doveva andare a un forzista. Salvini ha dovuto digerire l’accordo in vista in un unico obiettivo: vincere e iniziare a mettere pressione al suo vero avversario, Matteo Renzi.
“Se gli alleati ci chiedono di fare un passo indietro per vincere lo facciamo”, ha chiarito il segretario leghista che punta a “raddoppiare” i voti delle ultime elezioni. Per farlo è disposto a tutto, anche a cedere su uno dei punti forti della sua agenda politica, quello con cui aveva iniziato la scalata ai vertici della Lega.
“No a possibili assi tra Carroccio e Cavaliere.
La nostra gente non ne vuole sapere di un ritorno in campo di Silvio Berlusconi. Basta, basta per sempre: se Berlusconi corre, lo farà senza di noi. La Lega ha avuto la forza e il coraggio di fare un passo avanti e attuare un bel ricambio generazionale. Altri sono fermi a Berlusconi o Bersani che hanno fatto il loro tempo. Sono sicuro che non c’è un solo elettore e un solo militante della Lega disposto a riscommettere su un’alleanza con Berlusconi. Ci abbiamo provato e ci ha portato solo risultati deludenti”.
Era il 2012 quando scriveva queste parole. In politica quello che conta è il risultato e questo Salvini lo sa fin troppo bene: ora però dovrà farlo digerire anche ai suoi.
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