Contestazioni durante l’incontro tra Matteo Salvini e Marine Le Pen a Milano. Gli antagonisti hanno accolto il convegno dell’estrema destra europea con chili di letame e striscioni antifascisti e antirazzisti. La protesta è andata in scena nei pressi del centro congressi che ha ospitato la convention dell’Enf (Europa delle Nazioni e della Libertà), il gruppo politico del Parlamento Europeo che include partiti nazionalisti, euroscettici e anti-immigrazione.
Tra questi la Lega Nord di Salvini e il francese Front National di Marine Le Pen. Sono stati loro i protagonisti. Sul palco si è discusso di ritorno alla sovranità nazionale, fine dell’euro, contrasto all’immigrazione e all’islam, difesa dei valori cristiani. “Finalmente Schengen è morto e l’Ue si sta disgregando”, hanno detto, proprio all’indomani della decisione della Svezia di espellere 80mila profughi. E ancora, per Salvini “è in atto una sostituzione organizzata di popoli per avere nuovi schiavi”, per Le Pen “l’immigrazione di massa è l’ultimo braccio armato dell’europeismo, cioè impoverire le nazioni europee e uccidere per sempre la civiltà”. La proposta presentata è quella di una “Europa di popoli” che collaborino mantenendo però la sovranità nazionale, senza vincoli e istituzioni economiche.
Fuori, intanto, la contestazione a firma del sindacato Usb e del centro sociale Il Cantiere. Fumogeni, slogan e uno striscione con scritto “Razzismo, fascismo, omofobia sono una montagna di merda”. Con, nel caso in cui il concetto non fosse abbastanza chiaro, una montagna di letame sullo sfondo.
Non si farà attendere, più tardi, l’ira di Salvini. Il leader della Lega Nord ha attaccato i contestatori, definendoli “ragazzi problematici, nazisti rossi, amici di quell’Islam che impicca gli omosessuali e poi vanno in piazza per i diritti gay”.
In mattinata era arrivata anche la dura presa di posizione dell’Associazione Nazionale dei Partigiani Italiani, con il seguente comunicato: “È grave che si tenga a Milano il convegno dell’Enf, perché Milano è una città antifascista, democratica e multietnica che ha dimostrato di saper accogliere chi fugge dalla guerra e dalla fame. La xenofobia e il razzismo, sconfitti dalla Resistenza italiana ed europea debbono essere combattuti con un’ampia, estesa e articolata controffensiva sul piano ideale e culturale che abbia come riferimento la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza”