Salvini salta il vertice della maggioranza destra-centro. A Villa Grande, la residenza romana di Berlusconi dove lo aspettavano Meloni, La Russa e lo stesso leader di Forza Italia, il segretario della Lega ha preferito la fidanzata: “Sto andando da lei”, pare abbia detto ai cronisti fuori da Montecitorio.
Il vicesegretario del Carroccio, Giancarlo Giorgetti, sembra volerci mettere una pezza e commenta a caldo il boicottaggio del vertice da parte del leader della Lega: “C’è ancora stasera, c’è ancora tempo ma non troppo“, come se qualcosa potesse cambiare last minute oppure in nottata. E dire che sembrava cosa fatta, almeno per Fazzolari (Fdl) che da stamattina rassicurava spiegando che “sulle presidenze c’è l’accordo”. Più cauto, non si dice sicuro e parla di “lavori a sintesi” La Russa, al quale sembra ormai certo che toccherà la seconda carica dello stato con la presidenza del Senato.
Continuano infatti le voci incessanti, da questo pomeriggio, che narrano di un Salvini ancora desideroso di ottenere per sé, o almeno per un esponente del suo partito, il Viminale, e dare la presidenza del Senato a Roberto Calderoli. A confermarlo ai suoi è lui stesso: “Non mollo su presidenza Senato e Viminale”.
Ma dalla Lega garantiscono che non porranno “veti”, veti no ma una sorta di ostruzione ai lavori sì. Perché questo tira e molla per la presidenza delle aule e per i ministeri continua incessante da giorni, dando luogo a legittimi sospetti su quanto e come la Lega voglia contare e contribuire alla coalizione del centrodestra, a cui peraltro ha dato vita. E il sottrarsi di Matteo Salvini proprio per il vertice di maggioranza alla vigilia dell’inizio della 19esima legislatura, altro non è che un ulteriore segnale abbastanza chiaro.
Intanto i nuovi parlamentari continuano ad accreditarsi alle Camere, ma chissà se questa non sarà una processione inutile. Nel PD, Letta suona l’adunata per la riunione della Camera di domani, chiede la partecipazione di tutti e spera che, uno “sfaldamento” sul voto da parte della maggioranza, cambi le carte sul tavolo.
Dal Consiglio federale della Lega, tenutosi oggi pomeriggio, trapela la linea del “pronti a occuparci di economia, sicurezza, infrastrutture e autonomie”. E c’è una foto che circola sul web molto significativa, con Giancarlo Giorgetti, ministro del Mise e Salvini sorridenti. I due hanno lavorato assieme su alcuni dossier. E in una nota il numero uno del Carroccio conferma il “continuo contatto” con gli alleati e il confronto con i presidenti delle Regioni.
Ma il grande giorno sarà sempre quello di domani, quando si saprà molto sulla tenuta della maggioranza con la prima seduta della Camera e l’elezione del presidente, a cui, il PD ha fatto sapere che voterà scheda bianca, giusto per presentar le credenziali di quella che era già stata annunciata da Letta come un’opposizione ferrea.
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