Salvo da due attacchi di orsi posta video su Facebook: Mark Zuckerberg mette ‘mi piace’

zuckerberg clicca mi piace su Todd Orr

Dopo aver postato su Facebook un video in cui testimonia di essere appena sopravvissuto a ben due diversi attacchi da parte della stessa mamma orsa infuriata, Todd Orr si è visto comparire – nelle notifiche del celebre social network – tra i tantissimi commenti, anche il ”mi piace” di Mark Zuckerberg (ossia lo stesso creatore di Facebook).

Il video postato da Todd Orr è diventato virale sul social, scatenando persino la reazione del creatore di Facebook, Mark Zuckerberg. Nel filmato il giovane racconta come si sia salvato miracolosamente ai due incontri ravvicinati avuti a Bear Creek, nello Stato americano del Montana, con una mamma Orsa intenta a proteggere i suoi due cuccioli.

L’uomo ha raccontato di essersi trovato l’animale di fronte e aver provato a difendersi col suo spray anti-orso, che però non è stato utile, e anzi, l’orsa a quel punto lo ha caricato: ”Mi sono messo faccia a terra cercando di proteggere il collo con le braccia, lei mi si è messa sopra, iniziando a mordermi le braccia, le spalle, lo zaino. Si fermava per qualche secondo e poi colpiva di nuovo, di nuovo e di nuovo. Ogni morso sembrava una martellata”, dice.

Il racconto prosegue, perché dopo essere sfuggito a questo primo attacco, sulla via del ritorno verso il furgone, Todd ha incrociato nuovamente l’orso, che stavolta era un po’ più scontento di rivederlo ancora… Tanto da lasciargli una vistosa ferita sopra l’orecchio: “Ho sentito un suono alle mie spalle e l’ho vista: probabilmente mi aveva seguito, oppure era passata fra gli alberi e mi aveva incontrato per caso. Mi ha buttato a terra. Sentivo che mi respirava dietro, era a pochi centimetri dal mio collo. Sentivo gli artigli che colpivano lo zaino e la parte bassa della schiena”, racconta ancora. Poi il giovane ha finto di essere morto ed è rimasto a lungo immobile. Ha dovuto attendere che l’orsa se ne andasse prima di scappare e riuscire, stavolta con successo, a raggiungere l’ospedale dove lo hanno medicato impiegando circa otto ore.

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