Era prevista una nuova udienza per Shabbar in merito all’omicidio di Saman Abbas, ma è stata annullata per giudice in congedo.
Tutti sperano che il corpo ritrovato nel casale di Novellara appartenga alla giovane ma per saperlo si attendono gli esami autoptici, rallentati a causa del Covid.
Il caso della giovane Saman Abbas, la 18enne pachistana uccisa dalla famiglia per aver rifiutato un matrimonio combinato, ha avuto una svolta dopo che lo zio Danish ha confessato dal carcere dove si trova, ha confessato il luogo dove si trovava il corpo.
In effetti, le forze dell’ordine si sono concentrate subito sul casale diroccato indicato dall’uomo, situato nei pressi dell’azienda agricola della famiglia, nelle campagne di Novellara.
Ci sono volute ore per estrarlo dalla cavità nel terreno dove era nascosto a una profondità di 3 metri, ancora tutto intero e non in pezzi e chiuso in sacchi neri come si era ipotizzato inizialmente.
Anche se molti indizi lasciano intendere che si tratti davvero di lei, ad esempio la catenina e gli abiti che indossa, i quali corrispondono a quelli che mostrano le telecamere quando in quel giorno del 2021 si allontanava con la madre dall’azienda probabilmente per incontrare il suo aguzzino.
Quella fu l’ultima immagine della ragazza e ora dopo un anno e mezzo di ricerche inconcludenti, si spera che davvero il cadavere sia il suo per dargli degna sepoltura.
A breve avverrà l’autopsia a Milano, dove è stato trasportato, ora gli occhi sono puntati sul processo che partirà a febbraio ma già ci sono i primi ritardi nelle udienze.
Oltre all’autore materiale del delitto, ovvero lo zio Danish, le autorità si sono messe subito alla ricerca dei genitori di Saman, i quali fin da subito si sono dati alla fuga andando in Pakistan.
Poco prima della confessione di Danish, Shabbar è stato arrestato grazie a un mandato internazionale, mentre Nazia risulta ancora latitante.
L’uomo si sarebbe dovuto presentare oggi nel Tribunale in Pakistan per l’udienza ma è stata annullata perché il giudice che si occupa del caso era in congedo. Oggi dunque non si svolgerà nessun procedimento e verrà comunicata in seguito la nuova data.
Questa la spiegazione di un funzionario del Tribunale.
Shabbar è stato bloccato il mese scorso nella provincia di Punjab mentre la mamma della ragazza non si trova a stando a quanto dice il marito, non si troverebbe in Pakistan.
Shabbar si è presentato davanti al giudice istruttore del Territorio di Islamabad il 24 novembre scorso, affermando addirittura che la figlia non è morta e si trova in Belgio.
Continui depistaggi messi in atto per ritardare la conferma di quella che invece sembra la cruda realtà: Saman è morta assassinata dalla sua famiglia e occultata nel rudere.
Durante la scorsa udienza, l’avvocato dell’uomo ha ricevuto i documenti relativi al caso da parte del governo italiano per poterli studiare approfonditamente.
Ora si attende l’autopsia sul corpo e non si ha ancora una data certa, ad ogni modo, per la legale non ci sarebbero dubbi che quei resti appartengano proprio alla giovane pachistana.
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