Sono iniziati gli esami autoptici sul cadavere di Saman Abbas, i quali evidenziano alcune ferite sul corpo.
Da qui gli inquirenti hanno formulato diverse ipotesi su come la giovane è stata uccisa.
Gli esami autoptici hanno confermato ciò che tutti finora avevano solo ipotizzato: i resti trovati nel casolare abbandonato a Novellara appartengono a Saman Abbas.
L’esame autoptico svolto in queste ore sulla salma hanno confermato che Danish ha detto la verità e davvero Saman è stata aggredita dai familiari e poi il corpo è stato nascosto nel rudere.
Diversi i tentativi di depistaggio delle indagini, fra cui la falsa confessione di Ikram che disse ad un compagno di cella che la ragazza era stata gettata nel Po chiusa in diversi sacchi neri.
È arrivata poi però l’unica confessione vera di questa terribile vicenda, quella dello zio che materialmente ha compiuto il delitto. Convinto da un imam locale, si è finalmente liberato e subito le forze dell’ordine hanno intensificato le ricerche nella zona segnalata, nella speranza di trovare finalmente dopo due anni i resti della povera ragazza uccisa per aver rifiutato un matrimonio combinato.
Ora i periti sono a lavoro per capire l’esatta dinamica dell’omicidio, poiché l’autopsia ha rivelato dettagli importanti.
Secondo la ricostruzione che ormai conosciamo tutti, Saman è stata attirata con l’inganno verso la morte, ma come è stata uccisa davvero?
Sembra che sia stato ritrovato un taglio all’altezza della gola e ora bisogna capire se sia stato eseguito dopo il decesso oppure ne sia proprio la causa.
Forse Saman è morta per sgozzamento e non per soffocamento come si pensava inizialmente. Come da programma, l’autopsia è stata eseguita oggi nel laboratorio Labanof di Milano.
I primi esami hanno rivelato questo segno di violenza su cui ora si stanno concentrando gli inquirenti ma per saperne di più si aspettano gli esami istologici sui tessuti.
L’avvocato Iannuccelli che si è costituita parte civile, ha spiegato che l’analisi esterna della salma ha evidenziato delle abrasioni che potrebbero essere dovute al fatto che il corpo è rimasto nella cavità sotto terra per un anno e mezzo.
Quindi secondo lei è prematuro parlare di veri e propri tagli inferti da altre persone, altri invece non sono dello stesso avviso. L’avvocato Riziero Angeletti, parte civile Ucoii, parla di modalità atroci, con queste parole:
“da questo importante primissimo esame è arrivata una considerazione sulle modalità del delitto, che non rispecchiano quelle a cui si pensava fino ad oggi. sono modalità davvero atroci”.
Dovrà poi essere effettuata una valutazione sulle fratture.
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