Direttamente dal Pakistan hanno fatto rientro in Italia i familiari del fidanzato di Saman Abbas. A rendere pubblica la notizia è stato Palazzo Chigi, il quale ha diramato una nota, esprimendo soddisfazione e gratitudine per il risultato ottenuto.
La ragazza, 18 enne, era scomparsa il 30 aprile 2021 da Reggio Emilia e uccisa per essersi opposta a un matrimonio combinato.
Nella tarda mattinata di oggi, hanno fatto rientro in Italia i familiari di Saqib Ayoub, il fidanzato di Saman Abbas. A diffondere la notizia è stato Palazzo Chigi tramite un comunicato stampa, esprimendo soddisfazione e gratitudine per il risultato ottenuto:
“Il loro trasferimento dal Pakistan è stato facilitato dai Servizi di sicurezza italiani e dal Consolato a Islamabad che ha fornito i documenti per il padre, la madre e i fratelli di Ayoub”.
La ragazza, 18 enne di origini pachistane, è stata uccisa a Novellara, in provincia di Reggio Emilia nell’aprile di due anni fa per essersi opposta ad un matrimonio combinato organizzato dalla famiglia.
Saman è stata uccisa a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, la notte del 30 aprile 2021. I resti della 18 enne pachistana sono stati identificati con certezza solamente lo scorso gennaio, dopo più di due anni di ricerche: ritrovati all’interno di un sacco nero, due metri sotto terra.
Dopo 575 giorni i resti del suo corpo sono stati dissotterrati. Le immagini di video camera di sorveglianza, ripresi il 29 aprile 2021 intorno alle 19.30 circa, inquadra tre persone vicino l’abitazione di Saman Abbas: una tiene tra le mani una pala, l’altra un secchio e un sacchetto e l’altra ancora un utensile.
La Procura di Reggio Emilia ha iscritto nel registro degli indagati lo zio e due cugini della ragazza pachistana. Dal racconto del fratello di Saman Abbas, la 18 enne sarebbe stata strangolata dallo zio Danish Hasnain. La morte della giovane, infatti, è avvenuta, per la frattura riportata all’osso del collo.
Durante il processo, iniziato lo scorso febbraio, secondo alcune testimonianze, la ragazza qualche giorno prima della sua sparizione, avrebbe confidato al fidanzato di aver ascoltato una conversazione della madre e di come quest’ultima annuiva il fatto che l’omicidio era l’unica strada da seguire per una donna che si oppone alle consuetudini pachistane.
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