Dalla Missione Futura alla sala parto: Samantha Cristoforetti è mamma di una dolcissima bimba di nome Kelsey Amal! Il parto è avvenuto a Colonia alla fine di novembre 2016, ma la notizia è trapelata soltanto nelle ultime ore senza ulteriori dettagli, se non che al momento della nascita l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) è stata raggiunta dai genitori Sergio e Antonella, mentre con lei c’era già il suo compagno Lionel Ferra, ingegnere francese che fa l’istruttore di astronauti. La notizia della gravidanza di Samantha Cristoforetti era uscita lo scorso mese di settembre, quando AstroSamantha partecipò al Forum Ambrosetti di Cernobbio nascondendo a stento un pancino già bello tondo.
I primi a dare la conferma di Samantha Cristoforetti mamma sono stati i quotidiani Trentino e Alto Adige, sempre molto informati su tutto ciò che accade in casa dell’astronauta visto che la sua famiglia è originaria di Malè (Trento), in Val di Sole, dove lei stessa è cresciuta (anche se è nata a Milano).
Molto riservata sulla sua vita privata, Samantha Cristoforetti è riuscita a tenere nascosta la gravidanza quasi fino al’ultimo (come detto, l’ha tradita il ‘pancino’ a Cernobbio, altrimenti nessuno avrebbe saputo nulla fino a parto avvenuto) e non ha ritenuto necessario comunicare sui social la nascita della sua prima bimba, come fanno invece tante mamme vip. Del resto, nonostante l’immensa popolarità acquisita durante l’impresa nello spazio (ricordiamo che con la missione ‘ISS Expedition 42/Expedition 43 Futura’ del 2014-2015 ha conseguito, con 199 giorni consecutivi, il record europeo e il record femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo), Samantha ha sempre mantenuto un profilo piuttosto basso evitando di sovraesporsi mediaticamente soprattutto dopo aver archiviato l’epica missione.
Samantha Cristoforetti, che compirà 40 anni il prossimo 26 aprile, ha scelto per la sua prima figlia due nomi particolarmente significativi: l’inglese Kelsey (che deriva dall’antico nome inglese Cēolsige, che vuol dire letteralmente ‘nave della vittoria’ ma si può interpretare anche come ‘coraggiosa’) e l’arabo Amal, che significa ‘speranza’. Due nomi che racchiudono tutto lo spirito della mamma, che si è sempre autodefinita un po’ scienziata e un po’ sognatrice. Resta solo da vedere come se la caverà adesso con biberon, succhietti e tiralatte: strumenti apparentemente semplici ma che potrebbero rivelarsi molto più complicati dei comandi di un veicolo Sojuz!
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