La morte di Samantha Migliore, a seguito di un intervento estetico al seno fatto in casa, continua a far discutere. Il marito della donna, deceduta all’età di 35 anni, ha rivelato di non aver ottenuto l’affidamento dei figli. Il motivo risiederebbe nella durata delle nozze prima del tragico epilogo.
Antonio Bevilacqua, marito della 35enne di Maranello morta dopo un ritocco al seno fatto in casa, chiede giustizia per sua moglie ed esprime il suo dolore dopo la tragedia che ha sconvolto la sua famiglia e un’intera comunità.
Intervenuto ai microfoni della trasmissione Storie Italiane, condotta da Eleonora Daniele, il marito della 35enne morta a Maranello ha dichiarato di essere in procinto di partire all’estero per lavorare. Antonio Bevilacqua dovrebbe volare in Germania, dove si trovava prima delle nozze con Samantha Migliore, ma continuerà a occuparsi dei figli della donna sebbene non ne abbia ottenuto l’affidamento:
Ho preso questa decisione per dare un avvenire ai bambini
Stando al suo racconto davanti alle telecamere, infatti, i Servizi sociali avrebbero motivato il rigetto dell’affidamento sostenendo la brevità delle nozze della coppia, sposata da 8 mesi. Un tempo troppo breve, ha raccontato Bevilacqua, perché possa ritenersi utile alla procedura in favore del coniuge.
In attesa degli esiti complessivi dell’autopsia, sono emersi alcuni elementi dai primi esami condotti dal medico legale. Nel corpo della donna, come riportato nelle scorse ore, sarebbe stato trovato un ingente quantitativo di silicone di cui parte sarebbe finita direttamente in un vaso sanguigno, circostanza che potrebbe verosimilmente essere all’origine della tragedia.
La morte di Samantha Migliore è avvenuta lo scorso 21 aprile, secondo l’ipotesi degli inquirenti a seguito del trattamento a cui si sarebbe sottoposta tra le mura domestiche, affidandosi a una persona non qualificata attualmente indagata in merito alla vicenda. Le indagini dei Carabinieri proseguono, con inchiesta aperta per esercizio abusivo di professione, omissione di soccorso e morte in conseguenza di altro reato.
Dopo aver eseguito l’intervento estetico sulla 35enne, l’attuale indagata – che svolgerebbe in realtà la professione di organizzatrice di eventi e non avrebbe alcuna qualifica nel settore in cui invece avrebbe operato clandestinamente – si sarebbe allontanata dall’abitazione della donna e avrebbe poi rigettato ogni addebito, compreso lo scenario di una fuga volta a far perdere le proprie tracce – durante l’interrogatorio.
Secondo quanto finora trapelato, non sarebbe escluso che altre persone si siano sottoposte a trattamenti simili affidandosi alla stessa persona oggi sotto la lente degli investigatori.
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