Scoperta archeologica dal sapore straordinario a San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena: dagli scavi emerge un tesoro unico nell’intero Mediterraneo, qualcosa di così eccezionale da lasciare a bocca aperta anche gli studiosi.
Un tesoro di rara bellezza affiora dalla campagna di scavi archeologici nel delizioso borgo toscano del Senese, dove è stata fatta una scoperta eccezionale che, a detta degli esperti, è unica nell’intero bacino del Mediterraneo.
Monete, bronzi, altari: questi alcuni dei gioielli dell’archeologia scoperti a San Casciano dei Bagni nel corso degli scavi che avrebbero portato alla luce un santuario etrusco e romano di inestimabile valore.
Un complesso di reperti di straordinaria bellezza che gli esperti non stentano a definire “unico” nel Mediterraneo.
Le attività si concentrano sulla scoperta di una serie di piscine termali e fontane in cui sarebbero rimasti incastonati, per secoli, i tesori che oggi riaffiorano in tutto il loro splendore.
Secondo gli esperti, riferisce Ansa, quanto scoperto attraverso gli scavi condotti a San Casciano dei Bagni sarebbe così raro da potersi dire unico nella storia dei reperti finora raccolti dagli archeologi.
Di ritrovamento “eccezionale” parla il ministro Dario Franceschini, che ha annunciato l’apertura di un museo dedicato al Bagno Grande.
Dalle acque sarebbero emersi straordinari gioielli del passato, come spiega l’archeologo Jacopo Tabolli all’agenzia di stampa, e un incredibile serie di offerte votive.
Le eccezionali scoperte fatte negli scavi di San Casciano, in provincia di Siena, confluiranno nel museo che, come riferito dal dg musei del Mic, Massimo Osanna, sarà realizzato all’interno di un edificio del 1500 già acquisito dal Ministero della Cultura.
Si tratta di un palazzo situato nel centro storico del meraviglioso borgo toscano, presto scrigno di tutti i preziosi ritrovamenti fatti nel corso degli anni nell’area.
Nel ventaglio di reperti straordinari, le circa 3mila monete in argento, bronzo e oricalco perfettamente conservate ritrovate dagli archeologi.
A colpire gli esperti sarebbero anche le dimensioni del santuario, particolarmente grande e ricco di elementi che furono prima di matrice etrusca e poi romana.
Uno dei reperti ritenuti di maggior valore e rilievo, ha dichiarato ancora Tabolli, è uno straordinario utero in bronzo risalente all’alba dell’Impero romano. Un oggetto dedicato alla fertilità che rappresenterebbe un unicum nel suo genere, essendo solitamente prodotto in terracotta.
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