Sono in corso alcuni accertamenti, da parte dell’Asl di Foggia, per cinque casi di Trichinellosi a San Marco in Lamis, comune della provincia della città pugliese. Accertamenti e verifiche sui prodotti alimentari sono in corso.
Una sospetta infestazione da Trichinella sarebbe stata individuata, e confermata, nel comune pugliese. Cerchiamo di capire di cosa si tratta.
Cinque sono i casi di sospetta infestazione da Trichinella registrati e individuati a San Marco in Lamis, in provincia di Foggia. A confermarlo è stato il primo cittadino, Merla. Sul caso stanno indagando gli uomini del servizio veterinario di igiene degli alimenti di origine animale dell’Asl Foggia.
Sono stati avviati degli accertamenti approfonditi e soprattutto dei controlli su tutti gli alimenti per capire come e da dove si sia originata questa infezione trasmessa, poi, all’uomo. Al momento, ricoverata all’ospedale “Casa Sollievo della sofferenza” di San Giovanni Rotondo, è solo una delle cinque persone coinvolte dall’infezione. Le restanti quattro stanno, invece, continuando la terapia a loro assegnata contro la Trichinellosi, direttamente al loro domicilio.
Già precedentemente, sempre in Puglia, si erano avuti casi di questa infezione e si trattava di persone che avevano consumato carne di cavallo cruda di importazione estera, o di suini allevati allo stato brado e, poi, macellati clandestinamente o per aver consumato prodotti non controllati di cacciagione di cinghiale.
I cinque casi che si sono registrati in queste ultime ore, anche loro, potrebbero aver consumato carne cruda di cacciagione, non controllata (probabilmente di cinghiale), portata in tavola direttamente dopo una battuta di caccia, senza prima passare per i dovuti controlli sanitari. E sono proprio gli operatori sanitari che stanno ricostruendo come sia avvenuto il contagio e la sua eventuale catena.
Il contagio da Trichinella non avviene da uomo a uomo, ma solo per via alimentare. Ma, nello specifico, di cosa si tratta? Si tratta di un parassita, la Trichinella appunto, che si diffonde soprattutto nelle specie carnivore ed onnivore. Questo parassita resiste per lungo tempo, specialmente nelle carni in via di putrefazione.
Come può contagiarsi l’uomo? Solo attraverso via alimentare, con il consumo di carne cruda o non sufficientemente cotta, carne che, ovviamente, contenga al suo interno già larve di questo parassita. I sintomi sono diversi da persona a persona e dipendono sempre dalla dose di larve che l’uomo ha ingerito.
Ci sono soggetti che restano totalmente asintomatici. A differenza, quelli sintomatici possono manifestare diarrea, sudorazione eccessiva, debolezza, edemi e febbre. Nei casi più gravi e non curati, può anche arrivare il decesso.
Il parassita della Trichinella è in grado di resistere anche per un mese al congelamento a -15 C°. Viene “messo ko” quando la temperatura di cottura nel cuore della carne raggiunge la temperatura di 65/70 C° per almeno quattro minuti di cottura.
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