San Patrignano rischia la chiusura dopo una bolletta da 730mila euro. Dieci volte il prezzo dello stesso mese lo scorso anno.
Una botta incredibile per la comunità di recupero per tossicodipendenti di San Patrignano. La storica comunità nel mese di agosto ha ricevuto una bolletta di 730mila euro, ora rischia la chiusura: aumento dei prezzi e dell’energia mette in ginocchio anche le no profit
San Patrignano, multa da 730mila euro: “Rischio chiusura estremo, ma non si sa mai”
Direttamente da San Patrignano hanno fatto sapere che il rischio chiusura è certamente uno scenario estremo, ma in queste condizioni diventa anche possibile. Lo rende noto la stessa comunità, che da anni si impegna nel recupero dei tossicodipendenti, anch’essa a far fronte con il rincaro esagerato delle bollette e dell’energia.
Nel mese di agosto del 2022, è arrivata una bolletta da pagare per la struttura da 730mila euro. Una cifra astronomica, come siamo purtroppo abitanti a sentire ormai da diverse settimane a causa della crisi energetica degli ultimi mesi. Anche le associazioni no profit, proprio come i piccoli imprenditori, sono adesso in ginocchio a causa del caro bollette.
Come spesso accade, sono le fasce più deboli della società a dover patire le difficoltà delle crisi, e lottare per sopravvivere, proprio come in questo caso i centri di recupero senza scopo di lucro.
La stessa bolletta nello stesso mese del 2021, fanno sapere da San Patrignano in un comunicato, era venuta a costare solo 70mila euro, ben 10 volte più cara dunque quella del 2022.
San Patrignano, caro bollette: chiuso già un settore della struttura
La famosa comunità di recupero dunque, rischia seriamente di dover chiudere. Proprio come sta tragicamente accadendo sul nostro territorio a centinaia di imprenditori, ristoratori, letteralmente affossati dal costo esagerato dell’energia negli ultimi mesi.
E alcuni settori della struttura, fanno sapere da SanPa, sono già stati chiusi per gli aumenti dei costi. Stavolta a rischio è tutta la comunità però, se non si riuscisse ad intervenire per tempo.
I costi di sostegno della comunità sono in aumento spropositato, e adesso la formula della struttura potrebbe essere assai a rischio, visto che la politica di San Patrignano è sempre stata quella di accogliere quante più persone possibili. In maniera totalmente gratuita, sono al momento 700 ragazzi e ragazze con dipendenze all’interno del centro, che possiede circa 250 operatori tra dipendenti e volontari.
Un percorso lungo, quello del reinserimento in società per i giovani in cura nel centro. Percorso individuale nel quale la formazione professionale riveste un ruolo fondamentale. In totale, sono circa 26mila i giovani che hanno fatto parte della comunità. Ma oggi questa realtà rischia di morire, sotto i duri colpi del rincaro dei prezzi sia delle materie prime, sia dell’elettricità.
San Patrignano da anni si impegna a mantenere gli accessi gratuiti e a lavorare senza ricavare alcun profitto. Visti i rapporti con le istituzioni, il centro si è rivolto anche alla politica, chiedendo un intervento importante per trovare soluzioni che consentano alle realtà anche simili a quelle di SanPa di continuare ad operare.