La sanatoria dell’evasione fiscale, secondo il metodo proposto da Renzi, sta avendo dei duri oppositori. In particolare i partiti dell’opposizione sono insorti contro le mosse del Governo. Le critiche sono stati enormi e i rappresentanti del Movimento 5 Stelle sono stati particolarmente duri, dichiarandosi contrari ai “condoni fiscali e penali”. Critici sono stati anche i rappresentanti di SEL. Marco Causi del PD ha garantito che non si tratterà di una vera e propria sanatoria. Intanto il Presidente della Commissione Finanze alla Camera, Daniele Capezzone, insieme al relatore Giovanni Sanga, ha espresso la volontà di presentare un nuovo emendamento. Si sta lavorando per correggere le norme che stanno alla base del ravvedimento speciale.
Il Governo Renzi ha messo a punto una strategia per fare rientrare i capitali all’estero. Si tratta di un’operazione che vuole riparare, mettendo fine al meccanismo di chi ha evaso redditi in Italia. E’ stato predisposto, a questo proposito, un apposito disegno di legge, che la maggioranza ha condiviso. Tutto si baserà su un nuovo istituto: il ravvedimento speciale.
La maggioranza assicura che non si tratta della predisposizione di un nuovo condono. Lo ha detto anche il sottosegretario al Ministero dell’Economia, Giovanni Legnini, nel corso di un’intervista a Radio Anch’io: “Non ci sarà nessuna sanatoria generalizzata per il rientro dei capitali detenuti illegalmente all’estero”. In effetti è stato chiarito che l’emersione non resterà nell’anonimato e che si dovranno pagare interamente le imposte evase, facendo leva anche sugli interessi. L’unico vantaggio è che le sanzioni saranno comunque ridotte.
Il ravvedimento speciale
Il ravvedimento speciale è una norma predisposta appositamente, che si basa sull’utilizzo dello schema del ravvedimento operoso, che già esiste nel nostro ordinamento. Tutto ciò consente di “ravvedersi” entro un anno dall’evasione e potendo beneficiare così di sanzioni ridotte. Il ravvedimento speciale ricalca molto da vicino questo schema e permetterà di sanare le posizioni dei contribuenti che sono andati in evasione per redditi esclusivamente prodotti in Italia. Ciò che cambierà rispetto al ravvedimento operoso consiste principalmente nell’arco temporale, che è più ampio. Inoltre la regolarizzazione delle evasioni avverrà per annualità.
Il ravvedimento operoso
Il ravvedimento operoso è stato regolamentato per la prima volta con la legge 29 dicembre 1990 numero 408 e poi ripreso nel 1997 con la legge numero 472. E’ un apposito istituto giuridico, che è finalizzato al ripristino della legalità, che subisce una violazione in ambito tributario. Tramite questo procedimento il contribuente ha la possibilità di regolarizzare errori o illeciti dal punto di vista fiscale, pagando una sanzione stabilita in misura ridotta e degli interessi che vengono calcolati appositamente. L’entità della sanzione può variare in base al tipo di violazione commessa e in base alla tempestività del ravvedimento.