Pare che la situazione per i medici italiani stia per migliorare al punto che è previsto per loro un aumento a determinate condizioni.
L’Aran ha convocato alcuni sindacati i quali sono stati tutti d’accordo nell’affermare che i fondi non sono sufficienti e che quindi l’unica cosa da fare è quella di andare a migliorare le condizioni di lavoro.
Nuovo contratto per i medici
Tra non molto si andrà a sbloccare il nuovo contratto per i medici, per 135.000 professionisti e dirigenti sanitari.
Per loro è prevista una spesa complessiva di 150 milioni che farà riferimento semplicemente a degli aumenti che partono da un minimo di 130 euro fino ad un massimo di 190 euro.
Una differenza che varia in base all’anzianità e all’incarico professionale.
Inoltre è prevista anche un’indennità di 100 euro in più per coloro che indossano i camici bianchi e che dedicano il proprio tempo nel pronto soccorso.
Sono queste le varie ipotesi presentate sul tavolo della negoziazione il quale avrà inizio nel mese di febbraio anche se attualmente i sindacati dei medici affermano di non essere per nulla soddisfatti.
Sono proprio loro ad affermare che i soldi non sono sufficienti ma che hanno intenzione di utilizzare il contratto al fine di andare a migliorare tutte le condizioni di lavoro.
Le risorse messe a disposizione e l’obiettivo da raggiungere
E’ il 2 febbraio il giorno in cui è previsto un incontro con i sindacati dei medici.
E’ questo ciò che ha voluto fare l’Aran così da cercare di portare a termine il contratto nel corso di 2-3 mesi.
A seguito del lascia passare delle regioni del Ministero dell’Economia, sul tavolo dell’agenzia sono giunti gli atti di indirizzo dedicati al rinnovo dei Ccnl 2019-2021 insieme alle funzioni centrali di 4.000 dirigenti insieme a 2.000 professionisti.
Sono 650 i milioni mese di disposizioni per i medici tra cui 580 milioni giunti attraverso lo stanziamento di base, 34 milioni provenienti dalle voci accessorie e 27 milioni utili al fine di sostenere l’indennità da dare a coloro che lavorano nel pronto soccorso.
In media, ci troveremo di fronte ad un aumento, per coloro che indossano i camici bianchi, tra i 130 e 190 euro.
Per i medici impegnati al pronto soccorso, ci saranno altri 100 euro in più.
Attraverso il nuovo contratto dei camici bianchi, il quale risulta già essere scaduto, si ha intenzione di raggiungere un obiettivo ben preciso.
Infatti, com’è possibile leggere all’interno dell’atto di indirizzo, lo scopo è quello di andare ad incentivare l’inserimento di giovani all’interno del Ssn insieme al “trattenere/fidelizzare i professionisti che già vi operano, prevedendo sviluppi di carriera, ma anche modalità di lavoro che consentano una migliore armonizzazione con la vita privata e familiare”.
Per diversi anni infatti in molti hanno potuto assistere ad un esodo del servizio sanitario, un fenomeno che è peggiorato ancora di più a causa della pandemia.
Infatti è stato quello un periodo in cui le condizioni di lavoro sono diventate sempre più complicate a causa dei turni massacranti, delle ferie saltate e dell’avanzamento di carriera bloccato.
Le opinioni dei sindacati
Il segretario di Anaao Assomed, Pierino di Silverio, afferma che attualmente i fondi messi a disposizione non sono sufficienti e non bastano nemmeno rendere il più attrattivo possibile il lavoro Ssn.
Lo scopo è quello di sfruttare il contratto al fine di rendere migliore le condizioni di lavoro tra cui anche i diritti dei Medici.
Per loro le regole non devono essere più ferree ma è necessaria più flessibilità.
Il segretario della principale sigla degli ospedali afferma quanto sia importante “incentivare i giovani consentendo scatti e carriera da subito altrimenti poi non ci dobbiamo interrogare come mai un giovane preferisce lavorare a gettone piuttosto che farsi assumere a tempo indeterminato”.
Di Silverio va a criticare molto le risorse stanziate proprio come fa anche la federazione veterinari medici insieme ai dirigenti sanitari.
A questo riguardo il presidente Aldo Grasselli afferma “A meno di un intervento straordinario in termini economici e normativi non sarà questo contratto povero, tardivo, timido e frettoloso, a mitigare il malcontento del personale sanitario”.