Non ha dubbi Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anti corruzione, secondo il quale ‘‘la sanità, per l’enorme giro di affari che ha intorno e per il fatto che anche in tempi di crisi è un settore che non può essere sottovalutato, è il terreno di scorribanda da parte di delinquenti di ogni risma”. Se ci mettiamo ad analizzare la mole di dati raccolti dal governo, notiamo che al cittadino medio gli sprechi nella Sanità, le inefficienze ma soprattutto la corruzione costano in totale qualcosa come 23,6 miliardi di euro l’anno.
I dirigenti delle 151 strutture sanitarie italiane che hanno partecipato all’indagine sulla percezione della corruzione, realizzata da Transparency International Italia, Censis, Ispe-Sanità e Rissc, hanno affermato che la corruzione in Sanità ogni anno sottrae fino a 6 miliardi di euro all’innovazione e alle cure ai pazienti. E negli ultimi 5 anni in una azienda sanitaria su tre (per la precisione il dato è del 37%) si sono verificati episodi di corruzione che non sono stati ”affrontati in maniera appropriata”. Il 77% dei dirigenti sanitari ritiene che ci sia il rischio concreto che all’interno della propria struttura si verifichino fenomeni di corruzione, rischio giudicato elevato dal 10% del totale. Non a caso, verrebbe da dire, l’Italia resta tra i Paesi più corrotti d’Europa.
”La corruzione si è trasformata e la mazzetta tradizionale è rimasta un ricordo. Nel nostro piano anticorruzione abbiamo indicato come una delle maggiori criticità le liste di attesa. Sarebbe bello se potessero essere trasparenti, ma sappiamo che è difficile perchè ci sono in ballo i valori della privacy. Però dobbiamo intervenire, fatti come quello di Salerno mi inquietano“, ha detto Cantone intervenendo alla presentazione del Rapporto di Transparency Italia in occasione della prima giornata nazionale contro la corruzione in sanità.
”La sanità è ai primi posti per il rischio di corruzione con un trend stabile e abbiamo provato a mettere in campo strumenti nuovi col ministero della Salute, provando a individuare gli snodi problematici e gli strumenti su cui intervenire. Le liste di attesa sono fra questi snodi, anche le imprese farmaceutiche, come la gestione delle sale mortuarie. Proveremo a dare delle indicazioni e stiamo per firmare un nuovo protocollo che consentirà di verificare se le asl stanno facendo davvero quello che è previsto nelle linee guida anticorruzione. Dobbiamo fare squadra e far capire che queste battaglie non sono nostre ma di tutti, una sanità senza corruzione potrà rendere più sostenibile il Ssn. La corruzione non si vince solo con gli arresti, ma con una rivoluzione culturale“.
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