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Dopo le ‘anticipazioni’ dei giorni scorsi, Sanremo 2016 si conferma un Festival gay-friendly, con i cantanti portano nastri arcobaleno sul palco. Arisa, Irene Fornaciari e Noemi hanno sfoggiato un evidente ‘fascione’ arcobaleno, segno di sostegno al ddl Cirinnà che regolamenta le unioni civili (anche omosessali), e anche Enrico Ruggeri ha colorato il suo microfono (che Carlo Conti ha dovuto spostare), mentre da Laura Pausini è arrivano un chiaro segnale. E su Twitter, intanto, spopola l’hashtag #sanremoarcobaleno, con i commentatori che sembrano apprezzare la scelta del Festival.
Non mancherà di far discutere la scelta gay friendly di Sanremo 2016, ma ci compiaciamo per i tanti i messaggi di ‘sostegno’ al dll Cirinnà, con tanti cantanti che hanno scelto di salire sul palco con un nastro arcobaleno. Enrico Ruggeri ha scelto di ‘ornare’ tutta l’asta del microfono che Carlo Conti ha dovuto ‘spostare’, ma ‘fascette’ sono spuntate anche dalle mani di Arisa e Noemi, così come nel taschino del batterista dei Blu Vertigo e di Irene Fornaciari.
Ma su Twitter, dove spopola l’hashtag #SanremoArcobaleno, la vincitrice indiscussa è Laura Pausini: nessun nastro per la cantante, ma un bellissimo messaggio di solidarietà: alla fine della performance di Simili, la cantante di Solarolo ha ricordato ‘Se siamo simili siamo tutti uguali e dobbiamo proteggerci.Non dividerci’. E ora aspettiamo le reazioni di Giorgia Meloni, Mario Adinolfi, Maurizio Gasparri e Roberto Formigoni. O anche no.
Aggiornamento di Fulvia Leopardi del 9 febbraio 2016
Sanremo 2016 è gay-friendly: tutti gli indizi
Sanremo 2016 è gay-friendly: gli indizi sulla ‘gayezza’ del Festival sono tanti, gli ultimi due emersi in conferenza stampa, tra il ‘coming out’ di Gabriel Garko (diciamo subito che coming out non è, ma molti attori italiani se la sono presa molto di più per una domanda del cenere) e la battuta ‘pro Cirinnà’ di Virginia Raffaele. Ma ci sono anche gli ospiti del Festival a rimarcare che il Festival è tendenza arcobaleno, perché da Cristina D’Avena a Patty Pravo, passando per Laura Pausini – senza dimenticare Elton John che merita un capitolo a parte -molti degli invitati sono considerati dalla comunità omosessuale italiana come icone gay. Che proprio dal Festival, la tramissione più ‘storica’ della tv italiana, arrivi un cambio di rotta?
Diciamo subito che ben venga il cambiamento: il Festival di Sanremo 2016 è assolutamente gay-friendly: gli indizi in tal senso sono tantissimi. Ultimi due in ordine di tempo: durante la conferenza stampa di lunedì 8 febbraio 2016, alla ‘maliziosa’ domanda di Gay.it sulla sua sessualità, Gabriel Garko – fidanzatissimo con Adua Del Vesco – ha risposto di essere consapevole di essere un sex simbol, che va benissimo piacere a uomini donne e anziani va benissimo, per poi concludere: ‘Se per far sognare un gay, deve immaginarmi gay va bene, sono un sex symbol, devo far sognare la gente‘.
Una prova di indubbia maturità – bravo Garko! – dopo che il termine gay (e sinonimi) viene usato a mò di clava come insulto; da aggiungere che il tutto è arrivato dopo un endorsement al ddl Cirinnà (quello che regolamenta le unioni civili): ‘Sì, due persone adulte e maggiorenni posso fare quello che vogliono finché non danno fastidio agli altri‘, ha detto l’attore, mentre Virginia Raffaele si è spinta (scherzando) ancora più avanti: rivolta a Madalina Ghenea, la comica ha detto: ‘È bellissima, se passa il ddl Cirinnà me la sposo‘.
Infine, non si possono dimenticare gli ospiti del Festival 2016: quest’anno sul palco ci saranno Cristina D’Avena, Patty Pravo, Arisa , Laura Pausini, Renato Zero e Valerio Scanu, tutte ‘icone gay’. E ovviamente non ci siamo scordati Elton John, che merita un capitolo a parte: sposato da anni con David Furnish (con cui ha anche dei figli), il cantante inglese è noto per le sue campagne pro riconoscimento dei diritti dei gay e si esibirà proprio nel giorno in cui si deciderà la sorte del ddl Cirinnà. Insomma, questo Sanremo 2016 rischia di essere ricordato come quello più gay-friendly della storia e per dirla con Selvaggia Lucarelli: ‘Mentre in Parlamento sono ancora lì a capire cosa fare di unioni civili e matrimoni gay, tu (Carlo Conti, ndr) hai già attuato le tue riforme. A Sanremo, quest’anno, ci sono più gay che garofani, per cui è evidente che a questo paese resta solo una soluzione: nel 2017, toglierti da Sanremo e metterti al posto di Alfano‘.