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Sanremo 2016 quarta serata: eliminati Bluvertigo, Dear Jack, Irene Fornaciari, Neffa e Zero Assoluto

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È stata dura ma ce l’abbiamo fatta: la quarta serata di Sanremo 2016 è finita alle 01:18 dopo 20 canzoni di Big, 5 esibizioni di nuove proposte, 3 ospiti musicali e comici vari e assortiti. Una maratona durata oltre 4 ore e 30 che ha messo a dura prova la resistenza dei telespettatori ma per fortuna ha mostrato diverse cose interessanti. Innanzitutto è stato proclamato il vincitore dei giovani, ovvero Francesco Gabbani, e poi sul finire della puntata sono state comunicate le 5 canzoni dei Big eliminate dalla gara (ma una sarà ripescata prima della finale). Più in generale, però, la serata è stata utile per ascoltare con più calma e attenzione i brani a caccia della vittoria del Festival di Sanremo 2016. Secondo voi chi è il favorito?

Carlo Conti ha dato il via alle danze alle 20:47 con la finale delle nuove proposte a cui non ha potuto partecipare Miele dopo il pasticciaccio brutto della votazione di ieri sera. All’artista siciliana è stato comunque concesso di cantare lo stesso il suo brano Mente ti Parlo, seppur fuori gara. La sfida vera e propria tra Chiara Dello Iacovo, Ermal Meta, Francesco Gabbani e Mahmoud è iniziata proprio con l’esibizione di quest’ultimo sulle note di Dimentica, una canzone dall’incedere sofferto che il cantante milanese ha interpretato con molta partecipazione. Poi Francesco Gabbani con Amen, un pezzo vivace e allegro trascinato dall’inconfondibile ritornello ‘e allora avanti popolo che spera in un miracolo’. Terza lo scricciolo Chiara Dello Iacovo, stasera senza cellophane, che ha riproposto la sua Introverso (un brano nello stile di Arisa), e infine Ermal Meta con il (bel) pop mainstream di Odio le Favole, cantata finalmente senza troppe sbavature dopo le evidenti stonature della scorsa volta. Noi preferivamo proprio lui ma alla fine ha vinto un comunque meritevole Francesco Gabbani, riuscito nella mirabolante impresa di trionfare al Festival dopo che ne era stata decretata l’eliminazione davanti a milioni di telespettatori.

Alle 21:20 è invece iniziata l’interminabile sfilata dei 20 Big in gara. Ha rotto il ghiaccio Annalisa, tanto brava quanto ‘terribilmente’ sanremese con una canzone come Il Diluvio Universale pienamente rappresentativa della tradizione del Festival. Bene anche gli Zero Assoluto, lievi e spensierati con il pop innocuo di Di Me e di Te, e lo scatenato Rocco Hunt, che si è portato a Sanremo tutti i parenti ma anche il necessario groove per far ballare l’Ariston sulle note di Wake Up.

E se Irene Fornaciari con la struggente Blu ha ricordato il dramma dei migranti, i favoriti dei bookmaker Giovanni Caccamo & Deborah Iurato hanno mirabilmente intonato Via da Qui scritta da Giuliano Sangiorgi, non il pezzo migliore del Festival ma probabilmente il più ‘ruffiano’ (nel senso buono), ovvero confezionato appositamente per vincere. E poi i duetti a Sanremo hanno sempre avuto molta fortuna!

Sesto a cantare Enrico Ruggeri (Il primo amore non si scorda mai), uno che al suo decimo festival può permettersi di andare col pilota automatico e fare comunque la sua porca figura, quindi Francesca Michielin che continua a piacerci tantissimo nella sua semplicità (e grazie a un ritornello, quello di Nessun Grado di Separazione, che ti entra immediatamente in testa) e gli strepitosi Elio e le Storie Tese con Vincere l’Odio, truccati come se si fossero sottoposti a robusto lifting facciale (uno sfottò a Garko?). Applausi poi per Patty Pravo, alle prese con un’intonazione ballerina ma in grado lo stesso di stupire interpretando la bella Cieli Immensi come soltanto lei saprebbe fare.

Dopo lo sketch comico di Enrico Brignano la gara è ripresa con il pop-dance di Noi Siamo Infinito di Alessio Bernabei, orecchiabile e radiofonica ma, come se n’è accorto più di qualcuno, un po’ troppo simile a One Last Time di Ariana Grande. Sono seguiti l’elegante cantilena di Sogni e Nostalgia cantata da Neffa e un sempre più convincente Valerio Scanu con Finalmente Piove, brano in odor di piazzamento. E poi i Dear Jack di Mezzo Respiro, nuovi nella formazione ma vecchi nello stile.

La quarta serata di Sanremo 2016 ha poi accolto la grande ospite Elisa, che ha deliziato il pubblico con un medley di Luce, L’Anima Vola e Gli Ostacoli del Cuore, prima di eseguire il nuovo singolo No Hero.

Passate le 23:30 Noemi ha interpretato da par suo La Borsa di una Donna, altra canzone in predicato di finire molto in alto, e dopo il reggaeton di J Balvin hanno cantato gli Stadio, reduci dal successo di ieri sera nella gara delle cover e sempre più a loro agio con gli epici coretti da stadio (nomen omen) di Un Giorno Mi Dirai (che effetto avrebbe avuto cantata da Vasco, eh?), e poi Arisa, che come sempre non sbaglia una nota anche se Guardando il Cielo non è tra i suoi pezzi migliori.

Il malloppone delle 20 canzoni dei Campioni è stato faticosamente portato a termine ben oltre la mezzanotte (anzi quasi all’una) con l’ultimo poker di artisti formato da Lorenzo Fragola, che è bravo ma chissà perché gli fanno cantare canzoni per un pubblico anziano, i Bluvertigo dell’afono Morgan (ma Semplicemente è un gran bel pezzo e la versione in studio lo dimostra), Dolcenera in versione Alicia Keys made in Italy (provate a immaginarvi Ora o Mai Più cantata in inglese dalla magnifica Keys, venderebbe milioni di copie) e infine il saltimbanco Clementino con Quando Sono Lontano

Archiviate le ospitate di Alessandro Gassmann e Rocco Papaleo e del producer belga Lost Frequencies, Carlo Conti ha finalmente comunicato la classifica parziale e l’apertura del televoto che dovrà ripescare soltanto uno degli ultimi cinque campioni in graduatoria, che sono: Bluvertigo, Dear Jack, Irene Fornaciari, Neffa e Zero Assoluto.

Raffaele Dambra

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