A Sanremo 2017, Fiorella Mannoia vince il premio della Sala Stampa ‘Lucio Dalla’ con la sua ‘Che sia benedetta’, che ha ottenuto 37 voti su 115 giornalisti votanti. Il tradizionale premio riservato dai giornalisti di stampa, radio, web e televisione ad uno dei concorrenti in gara è andato all’interprete romana, che nella serata finale si è esibita con un vestito rosso di buonissimo auspicio. L’annuncio della vittoria del Premio Sala Stampa web radio e tv da parte di Fiorella Mannoia è stato anticipato rispetto alla scaletta per violazione dell’embargo.
Fiorella Mannoia vince il premio Sala Stampa Lucio Dalla per la sezione Campioni di Sanremo 2017: secondo classificato Francesco Gabbani con 27 voti e terzo Ermal Meta con 24. Una vittoria anticipata rispetto alla scaletta, perché il sito Davidemaggio.it ha violato l’embargo imposto ai giornalisti, che sanno in anteprima i nomi dei vincitori, pubblicando sul suo sito con un anticipo di più di un’ora rispetto a quanto si immaginava.
Il giornalista e direttore della testata, dopo una serie di commenti, si è scusato via Twitter per aver violato l’embargo imposto dalla Rai, che ha dato mandato alle altre testate di pubblicare in anticipo su quanto stabilito i nomi dei vincitori del Premio Sala Stampa Lucio Dalla e del Premio della Critica, andato a Ermal Meta. Dal sito di Davide Maggio è poi sparito l’articolo relativo
I nomi dei vincitori del Premio Sala Stampa ‘Lucio Dalla’ dei giornalisti web, radio e tv erano già stati svelati: prima Fiorella Mannoia, poi Francesco Gabbani ed Ermal Meta, che ha già vinto il premio della serata delle cover grazie alla sua versione di ‘Amara terra mia’ di Modugno (e il Premio della Critica).
Per Fiorella Mannoia si tratta della quinta partecipazione a Sanremo: debuttò nel 1981 con Caffè nero bollente, dove fu finalista. Non ha mai vinto il Festival, ma sempre il premio della Critica (per due volte su cinque): nel 1986 con ‘Quello che le donne non dicono’, scritta da Enrico Ruggeri che stasera le ha mandato l’in bocca al lupo (e che si classificò ottava), e nel 1988 con ‘Le notti di maggio’ (soltanto decima).