L’ultima copertina di Maurizio Crozza al Festival di Sanremo 2017, dove il comico genovese è stato ospite con i suoi interventi ogni serata intorno alle ore 22, comincia con un monologo e prosegue con l’imitazione di Antonio Razzi pro Donald Trump. A dare manforte a Maurizio Crozza a Sanremo 2017 ci si sono messi anche i due conduttori di questa 67esima edizione del Festival, Carlo Conti e Maria de Filippi, che lo stesso comico aveva bonariamente preso in giro nella quarta serata, giocando con l’imitazione del senatore Razzi.
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Nella serata finale di Sanremo 2017, l’ultima copertina comica di Maurizio Crozza è stata incentrata sulla politica estera e sull’imitazione di Antonio Razzi, che gli ha dato la fama tra le varie imitazioni. Un inizio in grande stile con un monologo sulla politica estera e sui venti populisti in Europa. ‘È l’ultima serata, poi si sbaracca, si chiude tutto… Si chiude anche l’eurovisione. A proposito, ma se dovessimo uscire dall’Euro, torneremo alla Lira-visione?’ chiede Crozza.
La spiegazione sta in un motivo: il fronte antieuropa si sta allargando a macchia d’olio, dice Crozza: ‘C’è voglia di muri, di chiusura, di Donald Trump. Tra l’alto, è l’unico politico al mondo che mantiene le sue promesse elettorali. Lascia stare che sono promesse del c*zzo…’ conclude Maurizio Crozza citando persino la descrizione del neo Presidente Usa fatta dallo scrittore Philip Roth, che lo ha definito un ‘ignorante del governo, della storia, della scienza, dell’arte’. A detta di Crozza non è una cattiva cosa: ‘C’è chi con quattro parole, ‘fatte li c*zzi tua’, è diventato senatore…’ e si traveste rapidamente da Antonio Razzi.
Maurizio Crozza-Antonio Razzi fa incursione reale sul palco dell’Ariston e affianca Carlo Conti: ‘Che bello essere qui all’Indesit.. Non credo che l’Ariston faccia i teatri, mi ricordavo i frigoriferi’. Antonio Razzi dice che ama ‘la città di Sanremo, ad un certo punto ci volevo prendere la residenza. Ho visto quelli che timbravano i cartellini in mutande e poi andavano a casa, pensavo che questo è il paradiso!’ conclude il comico. Conti si affretta a precisare che ‘è un caso unico’ per non far arrabbiare le istituzioni della città dei fiori, mentre il pubblico ride.
Qual è la sua canzone di Sanremo, chiede Conti? Razzi-Crozza ne ha molte: ‘Sono tante… Finché la vacca va, poi quella di Nilla Pizza ‘Papaveri e pecore’, e l’altra ‘Nell’auto blu dipinta di blu….’
E del suo ruolo di segretario della commissione esteri cosa dice? Razzi-Crozza è sincero: ‘Sono l’uomo semplice di una volta, tutto casa chiusa e chiesa’. A proposito di esteri, si parla ovviamente di Donald Trump che ha promesso il ‘vitalizio maturato’, poi Conti gli chiede un parere sul Dakota Access Pipeline: ‘Ancora con ‘sti c*zzo di indiani, ma non avevano vinto i cowboy?’ conclude Razzi-Crozza stizzito, per poi prendere Conti sottobraccio per il classico discorso fuori di telecamera. ‘Il muro va fatto col Messico… Hai mangiato mai la cucina messicana? Ti rimane tutta qua, ecco perché Speedy Gozales correva così tanto….’ e aggiunge di buon grado: ‘Hai visto come Trump guarda la moglie? Prova a guardare la Maria de Filippa così. Tu ce l’hai un giardino? Facci una tenuta degli indiani…’
Il senatore Razzi deve cantare una canzone su Donald Trump, ma vuole essere presentato da ‘Maria de Filippa Lagerback’. ‘Tu non puoi lavorare aggratis’ le dice dopo che lo ha presentato.
Finisce la sua imitazione, Maurizio Crozza torna ad essere sé e si lancia in un ringraziamento: ‘Grazie a voi! Mi fai ringraziare Campo dall’Orto? Nel 2005 è venuto a Reggio Emilia, non ero nessuno e niente, mi ha detto ‘Vieni a fare un programma a La7… se non fosse per lui non ci sarei mai venuto qui stasera!’ Accetta i fiori dati dalla De Filippi e le richiede 10 euro ‘Sai, sono la paghetta di mio figlio’.
Un in bocca al lupo a Maurizio Crozza per l’avventura su Nove. Crozza dice Vi amo e saluta il pubblico che gli tributa un lungo applauso.