Francesco Totti mattatore nella seconda giornata del Festival di Sanremo 2017. Diverte, spiazza, fa battute, si improvvisa conduttore e rilascia pure alcune dichiarazioni importanti sul suo futuro. Insomma, il capitano della Roma monopolizza il mercoledì televisivo. E per una volta non in pantaloncini e maglietta, ma in un elegantissimo smoking. Sì, a Sanremo Totti ha scoperto cosa potrebbe fare da grande: il presentatore televisivo.
Non era la prima volta sul palco dell’Ariston per Totti, che qui c’era stato nel 2006. A distanza di 11 anni, rieccolo. Parte un po’ imbarazzato: “Sono riuscito a coronare il mio sogno, giocando nella Roma”, cerca di stare al passo con Maria De Filippi e Carlo Conti, che lo stuzzicano sul 4-0 rifilato alla Fiorentina (Conti è tifoso viola): “Sarebbe stato banale presentarmi qui facendo il 4 con la mano, anche perché io non ho giocato”. In un filmato vengono mostrate vedere le reti del capitano giallorosso ai toscani, ben 14 in carriera: “Il viola è un colore che mi piace”.
Più tardi, parte l’intervista vera e propria. “Non accetterei nessuna proposta economica per mia moglie, anche se fossi in grandissima difficoltà economica, perché sono troppo geloso dei miei valori”. E se il figlio Christian diventasse tifosi della Lazio: “Se avesse una maglietta della Lazio nel cassetto lo rispetterei, ma tanto è impossibile che succeda”. Per uno scudetto alla Roma, il capitano sarebbe disposto a tutto: “Canterei gli inni di tutte le squadre, basta che mi garantiscono che poi lo vinco”. Gli scherzi, un classico: “L’ultimo? A Empoli ho messo l’acqua sul seggiolino del nostro team manager e aveva una chiazza enorme sui pantaloni”. Quello subito: “Una volta mi tagliarono le punte dei calzini. Quando me li sono messi, sembravo Padre Pio”. L’hashtag #Totti schizza ai primi posti del trend topic di Twitter, ma non è finita qui.
La scaletta del Festival prevederebbe che Totti, alla domanda “Qual è la tua canzone di Sanremo, quella che vorresti ascoltare?”, rispondesse: “Si può dare di più”. A sorpresa, invece, l’ex Pupone dice: “Il Piccione di Povia”. Sconvolgendo il copione. A quanto pare, il ‘piccione’ sarebbe il modo dei romanisti di definire ‘l’aquila’ laziale, prendendo così in giro i cugini.
Totti storpia i nomi, Cheope diventa ‘Sciopè’, poi rivela: “Tra 20 anni non mi immagino più come giocatore, anche perché ho 40 anni e si saranno pure stufati. Non lo so, mi immagino con un ruolo importante, nella Roma o no. Comunque farò una cosa che mi piace”. Tra 20 anni o forse già alla fine di questa stagione perché l’impressione è che Totti oggi sia più showman che calciatore, nonostante il boato dell’Olimpico ogni volta che inizia a scaldarsi o che entra in campo. Il gran finale è il lancio dei palloni autografati in galleria: “Che devo tirà?”. La sfida è con Carlo Conti. Uno di questi arriva a Federico Russo, conduttore di ‘AntePrima Festival’, che nel tentativo di rispedirlo in platea colpisce Massimo Giletti, seduto in prima fila e, di riflesso, Cristina Parodi, seduta vicino.
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